The contribution of women to today’s culture must start from the revision of the method adopted by science. The female pneumoepistemology identifies the epistemic deviation inherited from the scientific revolution and derived from an appropriative subjectivity which, by not recognizing outside or in front of itself any other subject that is equal to it, produces an incurable pathology of knowledge. The consequent objectification of the You can be avoided by the intervention of a logically sexualized agapic intellect, in an effort to overcome the instrumental androcentric rationality with the integration of the maternity’s female perspective. The relational Panagia is a discipline that studies the network of bonds existing between the institutions and the anthropic-solidarity connection essential to the mankind’s connection, i.e. the ability to see the world through a pure mind, not affected by a deviated form of perception excluding the You because conceived as a perennial threat to the subject’s supremacy. Only this mutatio cordis exceeds that mental focus in which intentionality had precipitated, disturbed by the egoic curvature of attention.
Il contributo della donna alla cultura odierna deve partire dalla revisione del metodo adottato dalla scienza. La pneumoepistemologia femminile individua la deviazione epistemica ereditata dalla rivoluzione scientifica e derivata da una soggettività di tipo appropriativo la quale, non riconoscendo fuori di sé né davanti a sé nessun altro soggetto che gli sia pari, produce un’insanabile patologia della conoscenza. La conseguente oggettivazione del Tu può essere scongiurata dall’intervento di un intelletto agapico logicamente sessuato, nel tentativo di superare la razionalità strumentale androcentrica con l’integrazione della prospettiva femminile della maternità. La Panagia relazionale è una disciplina che studia la rete di legami esistente tra gli enti e la connessione antropico-solidale indispensabile al perdurare del genere umano, cioè il saper vedere il mondo attraverso una mente pura, non affetta da una forma deviata di percezione escludente il Tu perché concepito come perenne minaccia per la supremazia del soggetto. Solo tale mutatio cordis supera quel focus mentale in cui era precipitata l’intenzionalità, disturbata dalla curvatura egoica dell’attenzione
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