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“Animaloni di razze perdute”, o del banditismo contagiato

    1. [1] Università Federico II, Napoli
  • Localización: Altre Modernità: Rivista di studi letterari e culturali, ISSN-e 2035-7680, Nº. Extra 1, 2023 (Ejemplar dedicado a: Effetti del contagio: dominio del reale e del simbolico), págs. 111-126
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Una particolare forma di contagio, strettamente legata al contagio delle idee, è il contagio dell’immaginario. Nel contributo si indaga su come lo stereotipo del brigante (la banditti mania) si sia diffuso così a fondo nell’Ottocento da penetrare segretamente anche nei Promessi sposi, vale a dire in una delle scritture più sorvegliate e più originali del nostro Ottocento romanzesco. In particolare, nello “Schizzo più ampio della figura dell’innominato” (presente tra i cosiddetti “Fogli staccati”, che si riferiscono alla fase intermedia tra Fermo e Lucia e Ventisettana), la parabola del personaggio sembra prendere una traiettoria un po’ diversa da quella che tutti ricordano: colui che sarà, nella redazione definitiva, «tiranno» in senso titanico e tragico, oltre che icona potente della conversione, risulta qui ancora il metaforico «tiranno» (cioè fuorilegge, bandito) di un microcosmo malavitoso urbano.


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