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Introducción: La scuola e l’educazione etico-sociale

  • Autores: Massimo Baldacci
  • Localización: Revista DH/ED: derechos humanos y educación, ISSN 2695-3935, Nº. 8, 2023, págs. 25-27
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Questo breve scritto intende introdurre il tema dell’educazione etico-sociale a scuola, illustrandone rapidamente le motivazioni e le direzioni.

      Le comunità umanità sono cementate dalla condivisione di un nucleo di valori che costituiscono la base della convivenza sociale. L’educazione ha il compito di provvedere alla trasmissione intergenerazionale di questi valori fondamentali, assicurando così la coesione e la continuità della comunità nel tempo. Inoltre, come ha sottolineato Aristotele nell’ottavo libro della Politica, ciascuna Costituzione esige un suo specifico modello di educazione, in grado di garantirne la continuità. Una Costituzione democratica richiede un modello diretto a educare ai valori democratici, un modello che reclama un costante impegno per la sua realizzazione.

      Oltre a queste motivazioni generali, si deve indicare una ragione storica che legittima la cura dell’educazione etico-sociale. L’avvento del neoliberismo (caratterizzato dall’ideologia della concorrenza) negli anni Ottanta-Novanta del Novecento ha prodotto uno spiccato individualismo e un diffuso egoismo sociale, che incrinano la coesione delle comunità e incidono negativamente sulla formazione degli abiti morali delle nuove generazioni. Una rinnovata attenzione alla dimensione etico-sociale risulta perciò ampiamente giustificata.

      Anche la scuola è chiamata a occuparsi di questa dimensione educativa. Naturalmente, il compito specifico di questa istituzione formativa è rappresentato in primo luogo dall’istruzione. Occorre però tenere conto del cambiamento della situazione storica. Lasciare l’incombenza dell’educazione etico-sociale alla società era plausibile in una fase storica di espansione sociale dell’etica democratica. In un’epoca in cui il neoliberismo sta producendo una deriva verso una condizione di post-democrazia (Crouch, 2003), ciò sarebbe però discutibile. Oggi dobbiamo chiedere alla scuola di assumere la cura pedagogica di questa dimensione educativa. Una richiesta che trova fondamento nel fatto che la scuola è in ogni caso anche un’agenzia di socializzazione, e quindi incide comunque sugli abiti etico-sociali dei giovani. Si tratta perciò di elevare la consapevolezza di questi processi e di dare loro forma intenzionale e taglio specifico. Tale taglio potrebbe privilegiare la dimensione sociale della vita morale, rispetto a quella individuale, più consona alla famiglia.


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