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Resumen de Quanti sonetti ha il Cansonero del conte di Popoli? A proposito dell’hapax metrico «Amor, che nei beli ochi de custei»

Francisco José Rodríguez Mesa

  • English

    The Count of Popoli’s Cansonero, kept at the Bibliothèque Nationale de France (ms. Ital. 1035), constitutes the primary example of «koine poetry», a Neapolitan poetic tradition from the 1460s, traditionally defined alluding to the popular themes and modes of a significant part of its compositions and which emerged in the Neapolitan Kingdom. Despite the importance of this work and the fact that the Cansonero has been edited several times (as both complete and partial editions), some fundamental questions about this anthology remain unanswered. Some of the main gaps in scholarship that need to be addressed concern the borders between the different compositions collected in the manuscript and their permeability to themes and meters coming from Petrarchan poetry, which flourished in the Aragonese court of Naples from the mid-15th century. Considering these two aspects, in this study I aim to analyse what the editions of the Cansonero have so far presented as the only metrical hapax of the sylloge: a particular case of double sonnet whose first line is «Amor, che nei beli ochi di custei» (f. 40r). This poem will be studied from a metrical, thematic and philological point of view in order to try to better classify and understand it.

  • italiano

    Il cosiddetto Cansonero del conte di Popoli, custodito presso la Bibliothèque Nationale de France (ms. Ital. 1035), rappresenta la principale testimonianza della denominata «lirica di koinè», un filone poetico tradizionalmente definito prendendo come base i temi e i modi popolareggianti di una parte significativa dei suoi frutti poetici e che emerse nella Napoli aragonese attorno al decennio del 1460. Nonostante l’importanza che riveste questa silloge e sebbene il Cansonero conti su diverse edizioni (complete e parziali), certe domande fondamentali sulla raccolta rimangono senza risposta. Tra le principali lacune da colmare, spiccano quelle che riguardano le frontiere tra i diversi componimenti raccolti nel manoscritto e la permeabilità di esso a temi e strofe provenienti dalla lirica colta di stampo petrarchista, che dal secondo terzo del XV secolo irruppe nel panorama poetico partenopeo. In vista di questi due aspetti, in questo studio proponiamo l’analisi di quello che le edizioni del Cansonero hanno finora presentato come l’unico hapax metrico della silloge: un caso particolare di sonetto raddoppiato dall’incipit «Amor, che nei beli ochi di custei» (f. 40r). Questo componimento verrà analizzato dal punto di vista strofico, tematico ed ecdotico per cercar di spiegare la sua vera natura.


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