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Messicani per scelta o ispanografi per vocazione? Il caso di Carlo Coccioli, Fabio Morabito, Francesca Gargallo e Marco Perilli

    1. [1] University of Milan

      University of Milan

      Milán, Italia

  • Localización: Oltreoceano: Rivista sulle migrazioni, ISSN-e 1973-9370, ISSN 1972-4527, Nº. 5, 2011 (Ejemplar dedicado a: L'autotraduzione nelle letterature migranti), págs. 103-112
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • È indubbio che la scelta di quattro scrittori italiani trasferitisi in Messico di sostituire lo spagnolo alla lingua materna risponda a forti motivazioni affettivo psicologiche, ma nemmeno in questo caso sarebbe congruo tentare una generalizzazione. Oggi adottare la lingua del paese di emigrazione, esilio o trasferimento professionale non dipenda più da una condizione di lento e inesorabile oblio, ma da una non sempre dichiarata esigenza di libertà, che si manifesta in un’emancipazione da vincoli territoriali razziali e identitari. Tale impulso interiore accomuna Carlo Coccioli a Francesca Gargallo, a Marco Perilli e a Fabio MorabitoMexicans by Choice – Hispanographones by Vocation No doubt that the choice of four Italian writers living in Mexico to substitute Spanish to their mother tongue responds to strong psychological motivations, but not even in this case generalizations would be congruous. To adopt the language of the country of emigration, exile or professional exigence, is nowadays no sign of slow, inexorable oblivion, but ratather of a not always declared sense of freedom, rendered manifest by an emancipation from territorial, racial, identitary bonds, such as is evident in authors like Carlo Coccioli, Francesca Gargallo, Marco Perilli and Fabio Morabito.


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