Alessandro Marchetti (1633-1714) e Mario Rapisardi (1844-1912) traducono il "De rerum natura" di Lucrezio rispettivamente nella seconda metà del Seicento - sebbene il volume sia stato pubblicato dopo, nel 1717 - e nell'Ottocento con lo scopo di attualizzare il poema latino che 'resta un'opera capace di parlare allo scienziato moderno'. Secondo l'A., il primo volgarizzamento 'nella sua infedeltà letterale riesce spesso a salvare la musica dell'originale'. La traduzione di Rapisardi, invece, 'è decisamente più fedele, soprattutto dal punto di vista lessicale'. La differenza tra i due testi emerge con evidenza dal confronto tra la diversa resa dei due elogi di Epicuro.
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