La varietà delle condizioni climatiche e morfologiche del Mediterraneo ne fa la culla di una antichissima civiltà che fonda nella �Architettura Bioclimatica� i suoi principi ispiratori. Gli esseri umani hanno utilizzato cavità sotterranee più o meno estese, di origine naturale o costruite artificialmente per vivere e conservare prodotti agricoli. In particolare nel Sud Italia e nella Penisola Iberica, vi sono ancora oggi alcuni esempi di costruzioni vernacolari, significative per omogeneità ed estensione e per le caratteristiche costruttive e formali del contesto paesaggistico.
Uno degli esempi più significativi è costituito dalle cantine scavate che formano complessi architettonici dagli aspetti peculiari, situati poco fuori dai nuclei urbani e in luoghi con una leggera inclinazione per facilitare lo scavo.
Lo studio è focalizzato sulla loro analisi tipologica e materica, attraverso lo studio delle cantine localizzate nella zona di Pietragalla (Basilicata), dove prendono il nome di �Palmenti�, e nella zona della Ribera del Duero (Spagna), dove sono conosciute come �Bodegas�.
Nel borgo lucano è presente un raggruppamento di circa duecento cavità tufacee dislocate armonicamente su diverse quote che costituiscono un insediamento produttivo rurale storico a metà strada tra il paesaggio agrario e urbano.
Nelle province di Burgos, Valladolid, Leon e Zamora invece le costruzioni popolari convivono con le nuove costruzioni industriali legate alla produzione del vino. Le �bodegas� tradizionali sono caratterizzate dall�essere scavate in terreni argillosi, facilmente lavorabili con strumenti semplici.
Solo attraverso lo studio di queste costruzioni in tufo e in terra, la loro integrazione nel paesaggio, il funzionamento climatico e il loro stato di conservazione si possono avanzare ipotesi sulle strategie di recupero e riqualificazione.
Il processo di valorizzazione del patrimonio archeologico industriale deve avvalersi di strumenti, tecniche digitali e modelli comunicativi efficaci, magari integrati in un'unica realtà interattiva, in modo tale da avvicinare un pubblico sempre più ampio ai contenuti culturali.
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