Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Cantigas de Santa Maria di Alfonso X el Sabio: Composizione musicale e oralità

  • Autores: María Incoronata Colantuono
  • Directores de la Tesis: Antoni Rossell (dir. tes.)
  • Lectura: En la Universitat Autònoma de Barcelona ( España ) en 2012
  • Idioma: italiano
  • Tribunal Calificador de la Tesis: Basilio Losada Castro (presid.), Francesc Bonastre (secret.), Beggiato Fabrizio (voc.)
  • Materias:
  • Enlaces
    • Tesis en acceso abierto en:  TDX  DDD 
  • Resumen
    • L’obiettivo principale di questo lavoro di tesi consiste nell’individuazione dei sistemi compositivi metrico-musicali delle Cantigas de Santa Maria. La struttura di tale ricerca verte sul recupero del senso grammaticale della materia melodica e sull’identificazione di formule e motivi musicali attraverso un sistema classificatorio che permette la comparazione melodica tra i componimenti. Consideriamo il sistema di composizione del repertorio alfonsino come prodotto di un processo di creazione basato sulla confluenza di strategie proprie dei repertori concepiti e trasmessi oralmente. In conformità a tale principio, abbiamo elaborato un sistema di classificazione melodica che utilizza criteri di ordinamento basati sull’individuazione di uguaglianze e somiglianze melodiche: sistema che ha permesso l’individuazione delle principali formule ricorrenti nel repertorio. I criteri di ordinamento dei componimenti alfonsini traggono ispirazione dal sistema di classificazione melodica riprodotto nei Tonari liturgici, libri che, attraverso l’ordinamento per divisio dei canti, sono rivelatori del processo di composizione, trasmissione e conservazione. Attenendoci a questi criteri, proponiamo una classificazione melodica che riflette una realtà manoscritta unica: quella del codice b.I.2 de El Escorial (códice de los músicos). I sistemi di composizione, infine, sono stati valutati in comparazione con quelli della produzione tropistica in considerazione degli scambi e relazioni tra i due universi poetico-musicali. L’analisi comparatistica ha permesso, altresì, il riconoscimento d’interessanti casi d’imitazione di modelli liturgici e melodie-tipo che evocano determinati e riconoscibili contesti narrativi. Secondo quanto emerge da questo studio, il processo di costruzione che si basa sulla combinazione tra il recupero mnemonico e la ricreazione del materiale evocato avviene nella fase di adattamento al contesto narrativo, con l’ausilio di strategie che da un lato garantiscono la stabilità della struttura melodica ripristinata e dall’altro assicurano una funzione destabilizzante che permette la disgregazione del materiale preesistente. La funzione stabilizzante è correlata alla coesione modale degli elementi formulari, che non opera come forza coercitiva, quanto piuttosto come guida alle facoltà mnemotecniche di rielaborazione melodica. La valutazione dei componimenti nella dimensione legata all’atto della loro profération, come prodotti che esistono solo nel momento in cui si manifestano, determina l’inadeguatezza delle metodologie analitiche adottate dalla filologia di stampo classico. Difatti, l’eteromorfismo strofico e l’anisosillabismo diventano, nella prospettiva di un repertorio orale, conseguenze naturali della variabilità insita nei sistemi mnemotecnici di creazione e trasmissione inevitabilmente legati alla fisicità dell’azione esecutiva, a partire anche da ragioni che regolano le funzioni dell’apparato respiratorio. Così come avviene nei processi di trasmissione dei testi narrativi, parallelamente alla relazione memoria-parola, nel processo di trasmissione melodica abbiamo individuato quella che consta del binomio memoria-distinctio, intendendo con quest’ultimo termine un segmento di melodia delimitato da gradi strutturalmente portanti dell’edificio melodico che lo ingloba. La visione melodico-centrica del processo compositivo del repertorio alfonsino giustificherebbe la polimetria sistematica che contempla la presenza simultanea di varie tipologie metriche all’interno della stessa Cantiga, la presenza frequente d’inarcature e l’impiego libero della rima. Infine, la melodia è il veicolo della trasmissione, oltre che canale attraverso il quale si tramandano quei valori, già appartenenti alla memoria collettiva, che risemantizzano continuamente il testo.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno