L’articolo argomenta l’ipotesi che sui vv. 29-30 di Poema à mãe (1950) di Eugénio de Andrade interferisca, oltre all’evidente richiamo al Romanceiro tradizionale, anche una suggestione desunta da due poesie giovanili di Federico García Lorca, poeta particolarmente caro a Eugénio de Andrade che, negli anni ’40, fu il primo antologista-traduttore del poeta andaluso in Portogallo. L’analisi dei testi e del loro contesto permette di aggiungere un’ulteriore scheda al dossier dei rapporti tra Eugénio de Andrade e Federico García Lorca (rapporti spesso sottostimati e mal compresi dalla critica) e suggerisce una pista di ricerca meno legata a fenomeni strettamente intertestuali.
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