Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Resumen de L’ospite perfetta

Alessandro Agostinelli

  • Il carnevale è il tempo del rovesciamento delle consuetudini, delle trasgressioni consentite, della vittoria dell’irrazionalità contro i vincoli della ragione. Questo nostro tempo, reale e insieme inimmaginabile, è una sorta di rovesciamento del carnevale: ora ci pare che fosse folle e vitale quanto facevamo prima della pandemia, mentre cogliamo in questo momento l’effettivo manifestarsi del vuoto, del blocco totale, dell’entropia che sta dentro l’affannarci quotidiano nelle società del capitalismo avanzato. Se si ferma il processo ‘normale’ della produzione, restiamo privi di tutto.

    Certo, la lettura, la visione in streaming di un evento, le mostre virtuali sembrano poter sopperire al vuoto, sembrano farci vivere all’esterno della nostra stanza, ma purtroppo percepiamo alla lunga pure i limiti del bello fine a sé stesso, dell’estetica che avevamo ormai associata a un altro tipo di produzione senza cercarla per conto nostro, per un nostro bisogno: perché un’arte che non sia anche un bisogno, di chi la crea e di chi la fruisce, una risposta a una necessità biologico-cognitiva perenne, è forse soprattutto intrattenimento o forse divertissement, come avrebbe detto Pascal.

    Comunque, l’arte autentica conduce all’attenzione, attraverso lo stile veicola ‘nuclei di senso’ che dobbiamo cogliere: l’arte ora deve spingerci ad astrarci dal vuoto per capire il senso di questo vuoto. I mezzi per farlo possono essere tanti. A un carnevale rovesciato si può rispondere con la parodia, il controcanto rispetto a modelli illustri. In genere, la parodia ha soprattutto lo scopo di mettere alla berlina le verità assolute o presunte tali, ma può benissimo voler solo suscitare il riso, segno comunque di una consapevolezza: le parole già dette possono essere ridette, tornando in gioco, evitando appunto la sclerotizzazione e la stasi.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus