Il primo capitolo “Alle origini della Querelle: tra Andalusia, Francia ed Italia” si occupa delle origini della Querelle e di come sia necessario anticipare l’origine del dibattito e di come i temi che appaiono nei testi delle autrici italiane del Duecento e del Trecento si possano ricondurre ad una tradizione poetica anteriore che vede nelle poetesse dell’al-Andalus e nelle trobairitz dei modelli di riferimento.
Il secondo capitolo “Temi e questioni della querelle nelle mistiche italiane” sottolinea come il dibattito della Querelle trovi spazio anche nei testi delle mistiche e come, in particolare in quelli di Angela da Foligno, Chiara da Assisi e Caterina Da Siena, si possano rintracciare temi e questioni presenti ad esempio nei componimenti delle poetesse marchigiane della metà del Trecento.
Il terzo capitolo “Poetesse italiane dei primi secoli: un’analisi da una prospettiva di genere” vuole introdurre le tematiche principali presenti nei testi delle autrici che il volume analizza. In particolare l’analisi si sofferma su tre questioni principali: la consapevolezza femminile che si sviluppa e si declina come intraprendenza amorosa e sessuale e come denuncia dell’oppressione all’interno della famiglia, la difesa del ruolo della donna nella cultura e nella società e la genealogia femminile come auctoritas.
Il quarto capitolo “Nina Siciliana: ipotesi, attribuzioni e suggestioni” si concentra su Nina Siciliana (o Monna Nina) considerata la prima poetessa della letteratura italiana. Vengono esaminati i sonetti che tradizionalmente le vengono assegnati e si propongono possibili attribuzioni di altri testi che permetterebbero di poter introdurre nuovi spunti di analisi e riflessione.
Il quinto capitolo “Sulle tracce di Compiuta Donzella: riflessioni tra testi e corrispondenze” è dedicato all’altra grande autrice dei primi secoli della letteratura italiana: Compiuta Donzella. Anche in questo caso ci si trova di fronte ad una poetessa che, sebbene i suoi testi siano presenti nel Canzoniere Vaticano, una parte della critica letteraria non ha considerato e ha cercato di cancellare nel corso dei secoli, trascurando l’importanza della sua opera e della rete di contatti che Compiuta Donzella ha saputo stabilire nel contesto letterario italiano di fine Duecento.
Il sesto capitolo “Le poetesse marchigiane: canone e controcanone” tratta del gruppo di poetesse marchigiane che gravitano nell’ambito di Sassoferrato e riflette su come i loro testi siano stati ora inclusi ora esclusi dal canone letterario e su quali siano i motivi, che spesso in modo arbitrario, hanno giustificato questa cancellazione.
Infine l’ultimo capitolo è dedicato all’autrice bolognese Bartolomea Mattugliani e all’unico testo conservatosi, una lettera in terza rima che costituisce la risposta ad una missiva ricevuta dal nobile mantovano Carlo Cavalcabò. Nell’epistola l’autrice traccia una genealogia femminile che ben si può inserire nella Querelle, dimostrando molti punti di contatto sia con il De claris mulieribus di Boccaccio e con la Cité des dames di Christine di Pizán
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