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Resumen de Nessuno crede al merlo d’acqua: le ultime poesie di Goffredo Parise

Dalila Colucci

  • È questo il primo sforzo esegetico tentato sui versi che Goffredo Parise, ormai impossibilitato a scrivere, dettò alla compagna Giosetta Fioroni e a Omaira Rorato tra il 30 marzo e il 21 maggio 1986. Dalila Colucci propone qui, oltre che un’edizione critica dei componimenti, anche un’analisi minuziosa di ognuno di essi, sorretta da uno sguardo retrospettivo sull’intera opera dell’Autore, sia quella edita sia quella inedita (corrispondenze, racconti incompiuti). Tramite uno spoglio tenace degli scritti di Parise molti punti oscuri si chiariscono. I componimenti definiti ardui da qualche critico, in realtà parlano a chi conosce Parise, non solo lo scrittore, ma l’uomo, confermando l’ipotesi che in essi l’Autore abbia inteso cifrare un profondo “grumo privato e memoriale”. Il “canzoniere incompreso”, dunque, incomincia pian piano a dischiudersi, a mostrare la sua coerenza interna e a palpitare di qualcosa che la Colucci chiama il “sommerso filone poetico” di Parise.


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