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rofili di contrasto al cybercrimein iure conditoede iure condendo

  • Autores: Vittoria Sveva Zilia Bonamini Pepoli
  • Localización: Rivista italiana di Informatica e Diritto (RIID): Periodico Internazionale del CNR-IGSG, ISSN-e 2704-7318, Nº. 2, 2022, págs. 109-121
  • Idioma: varios idiomas
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  • Resumen
    • Nell’era del digitale la nostra vita è ormai legata a doppio filo a smartphone e tablet che ci accompagnanoin ogni nostro movimento. è proprio la natura itinerante di tali mezzi che li rende perfetti “contenitori” peraccogliere i c.d. captatori informatici, ovvero i malware utilizzati a fini investigativi, per il perseguimentodei reati. In questo lavoro si approfondisce come la giurisprudenza e il legislatore abbiano cercato di regolarel’avvento di questi nuovi mezzi di ricerca della prova nel tentativo di trovare un bilanciamento tra il soddisfa-cimento dell’interesse pubblico nell’accertamento dei reati, previsto e tutelato dall’art. 112 Cost. relativo alprincipio dell’obbligatorietà dell’azione penale e l’art. 15 Cost., che sancisce il principio di inviolabilità dellariservatezza e segretezza di qualsiasi forma di comunicazione. Al contempo, però, si vuole sottolineare comesia essenziale il contrasto al crimine informatico, attuato anche mediante l’utilizzo di tali strumenti e un ade-guato sviluppo di risorse tecnologiche per la sicurezza informatica in grado di creare sistemi che siano “cyberresilienti”. In tal senso, si porta alla luce la duplice natura, benevola e malevola, dello stesso mezzo: il malware


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