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Resumen de Gioventù redenta e vecchiaia redentrice in Der Hagestolz di Adalbert Stifter

Francesca Ottavio

  • Con il racconto Der Hagestolz (Un uomo solo, 1845), Adalbert Stifter riflette sul ruolo della vecchiaia nel rapporto tra generazioni: da una parte, l’esistenza pacata dei personaggi anziani nasconde i rimpianti per le occasioni perdute, dall’altra, paure e sregolatezze dell’immaturità rischiano di condannare i più giovani a smarrirsi inesorabilmente negli stessi errori di chi li ha preceduti. L’incontro e lo scambio tra il malinconico e burbero scapolo che vive la sua vecchiaia confinato su un’isola e il nipote ribelle promuovono, dunque, la necessità di un dialogo salutare per l’intera società, chiamata a riconciliarsi con la storia e a conoscere il passato per non rimanere intrappolati nei suoi fallimenti. La struttura stessa dell’opera aiuta a ricomporre questa relazione, a partire da cadute e rotture fino alla soluzione pedagogica suggerita dall’autore. Seguendo la caratteristica concezione stifteriana, che vede nel microcosmo lo specchio di fenomeni più estesi, questo studio vuole considerare non solo fatti e personaggi menzionati nel racconto, ma proporre una contestualizzazione più ampia del messaggio di Stifter alla luce delle dinamiche storiche che attraversarono la periferia asburgica.


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