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Lo sviluppo sociale, l’ecocidio naturale: uno sguardo ecofemminista alla società nel romanzo L’isola delle madri

    1. [1] Universidad de Murcia

      Universidad de Murcia

      Murcia, España

  • Localización: Altre Modernità: Rivista di studi letterari e culturali, ISSN-e 2035-7680, Nº. 31, 2024 (Ejemplar dedicado a: Testi in movimento tra Europa e Americhe), págs. 165-179
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • L’ecofemminismo, con le sue radici nell’analisi intersezionale, evidenzia le connessioni tra il dominio sulla natura e l’oppressione delle donne. Questa categoria di analisi integra i principi dell’ecologia e del femminismo, promuovendo una filosofia che ripensa l’attuale modello sociale e posiziona l’individuo in relazione con gli altri e con l’ambiente naturale. Il romanzo eco-distopico di Maria Rosa Cutrufelli, L’isola delle madri, proietta una luce anticipatoria sugli impatti su natura e società di un mondo fondato su principi biocidi ed ecocidi. Descrive una società scaturita da politiche ed economie egemoniche, concentrate sul guadagno immediato, disgiunte dalla vita, dalla terra e dai corpi. Questa eco-distopia, illustrata magistralmente da Cutrufelli, si rivela scenario di oscure conseguenze di un’era post-naturale. Attraverso l’ottica dell’ecofemminismo, il saggio analizza i temi centrali del romanzo quali la distruzione della biodiversità e l’infertilità, risultati di un malinteso concetto di sviluppo. Lo studio si estende oltre il testo letterario, esaminando il contesto socioculturale per esplorare come l’eco-distopia, oltre a essere un genere letterario, diventi un incisivo strumento di critica sociale e ambientale.


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