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Resumen de Palamede, inventore dei giochi da tavolo, corrispondenze planetarie e zodiacali nella Cronografia di Giovanni Malalas (5, 9) e nella filosofia del primo Ellenismo

Salvatore Costanza

  • español

    Giovanni Malalas (490-570 ca.) offre nella Cronografia, un compendio di storia universale, un brano meritevole di essere analizzato con attenzione, perché enuclea la corrispondenza astrale tra i giochi da tavolo e i movimenti dei pianeti sul presupposto della simpatia cosmica. Queste analogie sono enunciate nel ritratto di Palamede, un eroe del ciclo troiano, reputato tradizionalmente il primus inventor di strumenti lusori quali dadi e pedine e delle corrispondenti tipologie ludiche. La fama dell’intelligenza di Palamede è ancora vitale nel periodo bizantino, come mostrano le menzioni antonomastiche di Anna Comnena, Eutimio Zigabeno, Giovanni Tzetzes. Il racconto di Malalas si rivela oltremodo interessante perché non si limita a ricordare il ruolo di geniale inventore dell’eroe, ma evidenzia altresì l’analogia tra i corpi celesti da un lato e il tavolo da gioco, le pedine e la torre usata per gettare i dadi dall’altro. Questa metafora astrologica non è una novità dello storico di origine siriache dell’età giustinianea, la filosofia post-aristotelica (Diodoro Crono, Clearco di Soli) ha, infatti, elaborato tale nozione, come conferma una citazione del libro di Svetonio Sui giochi dei Greci preservata dal dotto universale del XII secolo Eustazio di Tessalonica nei suoi commentari omerici. Una tradizione di lunga data è, quindi, attiva nella teoria della rispondenza astrale tra micro e macrocosmo nell’Antichità e nel Medioevo greco.

  • English

    A passage of John Malalas’ (around 490-570) Chronography , a compendium of universal history, is noteworthy of being further analysed. The historian develops the correspondence between board-games and planetary movements on the grounds of cosmic sympathy. He establishes this set of astrologic ideas, when he accounts the myth of Palamedes. This hero of Trojan cycle was traditionally reputed as inventor of ludic tools such as pawns, dice and corresponding plays. Palamedes was also the clever hero par excellence in Byzantine times, as Anna Komnena, Eutimius Zigabenus, John Tzetzes show. Malalas’ narrative is very interesting. He does not recall only the role played by Palamedes as primus inventor, but he also stresses the analogy between heavenly bodies on one side and chessboard, pawns, and the ‘tower’ used to throw the dice on the either. This metaphor is nothing new, Malalas did not find it in Justinian’s times. On the contrary, post-Aristotelian philosophy (Diodorus Kronus, Clearchus of Soloi) already came up with this notion, as we may infer from a quoting of Suetonius’ book On the games of Greeks. This work is lost, but 12th-century scholar Eustathius of Thessaloniki preserved Suetonius’ fragments concerning the astral correspondence of board-games in his Homeric commentaries. A long dating tradition was, thus, active in astral theory of Ancient and Medieval times.


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