Machiavelli e il peccato di detractio. Su alcune ascendenze sermocinali di Discorsi, III, 1

• Autores: Simone Forlesi
• Localización: Lettere italiane, ISSN 0024-1334, Vol. 74, Nº. 3, 2022, págs. 401-420
• Idioma: italiano
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    Il saggio prende in analisi il passo celeberrimo di Discorsi, III, 1, dedicato alla setta cristiana e agli ordini mendicanti, rei di aver salvaguardato la «disonestà de’ prelati e de’ capi della religione» attraverso il ripristino degli antichi valori cristia-ni. Dopo aver preso in considerazione il valore tecnico del «dir male» nell’opera machiavelliana, il contributo si concentra sul punto della argomentazione in cui Machiavelli denuncia la pericolosità di un messaggio totalmente espiatorio, fonda-to sul principio che «egli è male dir male del male». La ricostruzione delle diverse occorrenze della formula sentenziosa all’interno della tradizione medievale dei peccati di lingua (il Pungilingua di Domenico Cavalca e la ventiduesima predica del quaresimale fiorentino del 1425 di Bernardino da Siena) permette di risalire alle ascendenze sermocinali presenti nel passo e di circoscrivere tutte le implicazioni polemiche della requisitoria antiecclesiastica

  • English

    The essay examines the renowned passage f rom Machiavelli’s Discorsi, III, 1, dedicated to the Christian sect and the mendicant orders, guilty of safeguarding the «dishonesty of the prelates and of the leaders of religion» by restoring ancient Christian values. After examining the technical significance of the expression «dir male» in Machiavelli’s work, the contribution focuses on the paragraph denouncing the danger of a totally expiatory message, based on the principle that «it is evil to speak evil of evil». Tracing the different occurrences of the sententious formula within the medieval tradition of sins of the tongue (Domenico Cavalca’s Pungilin-gua and Bernardino da Siena’s twenty-second sermon of Lent held in Florence in 1425) allows then to trace the sermocinal influences present in the passage and to encompass all the polemical implications of the anti-ecclesiastical denunciation