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La mobilità sociale degli operatori economici aretini dopo la Peste Nera: nuovi dati dai registri notarili dell’Ar-chivio capitolare di Arezzo

    1. [1] University of Milan

      University of Milan

      Milán, Italia

  • Localización: En la España medieval, ISSN-e 1988-2971, ISSN 0214-3038, Nº. 47 (Monográfico: Movilidad social en los reinos ibéricos y el Mediterráneo occidental durante la Baja Ed), 2024, págs. 23-37
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The social mobility of Arezzo economic operators after the Black Death: new data from the notarial registers of the Capitular Archives of Arezzo
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The link between economic change and social mobility is a classic research topic, but it does not lack potential for renewal: the economic and social consequences of the great plague pandemic of the mid 14th century can be studied by examining cases of social mobility in both an ascending and descending sense. The sources of Arezzo, consisting of both notarial registers and mercantile accounts, make it possible to closely follow the social paths of the economic operators of the Tuscan city: the second half of the 14th century was a period in which, alongside new poverty, new channels of social mobility also opened up, in particular the one that led a lot of merchants and manufacturers from Arezzo to establish relations with the commercial centre of Pisa. New sources from the notarial records of the Chapter Archives of Arezzo, now provide valuable additions to the existing research.

    • italiano

      Il collegamento tra cambiamento economico e mobilità sociale è un tema ormai classico, ma non per questo privo di potenziale dal punto di vista della ricerca. In particolare le conseguenze economiche e sociali della grande pandemia di peste di metà Trecento possono essere studiate prendendo in esame casi di mobilità sociale tanto in senso ascendente quanto discendente. La documentazione aretina, composta tanto da registri notarili quanto da contabilità mercantile, consente di seguire da vicino le parabole sociali degli operatori economici della città toscana: il secondo Trecento fu un periodo in cui, accanto a nuove povertà, si aprirono anche nuovi canali di mobilità sociale, in particolare quello che portava numerosi mercanti e produttori aretini a relazionarsi con la piazza commerciale di Pisa. Nuovi documenti provenienti dai registri notarili conservati presso l’Archivio capitolare di Arezzo consentono ora di fornire integrazioni preziose alle ricerche esistenti.


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