Resumen de Seeds that could not grow: Jeremy Bentham’s unrealized botanical utopias
- English
This essay explores how Jeremy Bentham’s desire to obtain botanical specimens intersected with his designs for utilitarian utopias across the world. Over decades, the philosopher tasked family, friends, and acquaintances with mailing him horticultural samples from, and knowledge of, foreign lands. Notably, Bentham’s aspirations to curate gardens coalesced with his reformist goals. Just as Bentham intended to assemble seeds within his backyard, so did he seek to package governmental ideals within Russia, Central America, Africa, and Australia. Bentham sincerely believed that his programs would benefit environments and their inhabitants. Yet at the same time, he projected these universal ideals onto areas with little first-hand experience or deep understanding of local circumstances. Therefore, despite his benevolent intentions, these projects all failed. Even if Bentham mastered the art of botanical collecting, he planted the seeds of societies that could not grow
- italiano
L’articolo esamina le intersezioni tra gli interessi botanici di Jeremy Bentham e le sue utopie utilitaristiche su scala globale. Per decenni egli richiese ad amici, parenti e conoscenti di inviargli specie vegetali provenienti da paesi diversi ed è ben noto come Bentham legasse questo interesse ai suoi scopi riformisti. Così come Betham combinava nel proprio giardino specie diverse, allo stesso modo egli cercava di combinare ideali di governo in uso in Russia, America centrale, Africa e Australia. Secondo il filosofo questo programma avrebbe portato benefici all’ambiente e ai suoi abitanti. Al contempo, egli applicò questi modelli governativi ad aree geografiche di cui aveva poca, se non nessuna, conoscenza. In conclusione, nonostante le loro buone intenzioni, tali progetti fallirono. Sebbene Bentham fosse un buon collezionista e botanico, le sue idee di società non misero radici.
