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Apollon, una fabbrica occupata: quando la lotta diventa “docufiction”

  • Autores: Bianca Maria Santi
  • Localización: Diacronie: Studi di Storia Contemporanea, ISSN-e 2038-0925, Nº. 57, 2024 (Ejemplar dedicado a: MISCELLANEO), págs. 46-68
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      The essay will be dedicated to a careful analysis of the 1968 film scene, with the birth of the so-called militant cinema. We will try to bring back, thanks to the numerous archival materials found in the historical archive of «l’Unità», the debate that raged then on how to pose and must shoot a political documentary. It is in this context that the director and television author Ugo Gregoretti will become a standard bearer of militant «reformist» cinema. The central theme of the essay will be to investigate the forms of intervention of the political-social commitment of the director, especially by examining his first documentary of political and social commitment: Apollon: una fabbrica occupata, shot alongside the workers in an occupied print shop on the outskirts of Rome. We will see above all why Apollon: una fabbrica occupata became in a few months the stone of scandal: loved by the workers, hated by almost all the film critics

    • italiano

      Il saggio sarà dedicato ad una attenta analisi del panorama cinematografico del 1968, con la nascita del cosiddetto cinema militante. Si tenterà di riportare, grazie al numeroso materiale archivistico reperito nell’archivio storico de «l’Unità», il dibattito che allora imperversava su come porsi e dover girare un documentario politico. È proprio in questo contesto, che il regista e autore televisivo Ugo Gregoretti diventerà un alfiere del cinema militante «riformista». Il tema centrale del saggio sarà indagare le forme d’intervento dell’impegno politico-sociale del regista, in particolar modo prendendo in esame il suo primo documentario di impegno politico e sociale: Apollon: una fabbrica occupata, girato al fianco degli operai in una tipografia occupata della periferia di Roma. Si vedrà soprattutto perché Apollon: una fabbrica occupata diventò in pochi mesi la pietra dello scandalo: amato dagli operai, odiato da quasi tutta la critica cinematografica. ; Apollon; Docufiction; Cinema militante; Movimento studentesco


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