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Resumen de El homenaje de Marcello Gentili a Vera Vigevani Jarach como paradigma de su legado ético y estético

Antonella Cancellier

  • español

    La operación artística de Marcello Gentili, abogado de parte civil en el Proceso Cóndor en Roma, es extremamente original ya en su propósito de recuperar un material de por sí efímero como las páginas de los diarios. Según una relación dialéctica de contraposición o analogía con los textos y las imágenes de la crónica, Marcello Gentili sobrepone e intrelaza significados y significantes en la construcción de un mensaje ético y estético duradero donde la preocupación para los derechos humanos es el hilo conductor. Se analiza en particular la obra que Gentili dedica a Vera Vigevani Jarach y a su dual historia («Edith Stein. Un abbraccio dopo vent’anni di silenzi - Vera Vigevani e Marta Remedios Álvarez - “Il memoriale della Shoa di Milano apre le sue porte” - Corriere della Sera, 21-1-2014»). Al ir tejiendo una red intertextual de alusiones y citas como instrumento de una hermenéutica compleja y estratificada, a través de la imagen trazada con pasteles de Edith Stein, rompiendo barreras temáticas y espacio-temporales, el recorrido posiblemente cierre su círculo sobre aquel Río de la Plata de la imagen final de Garage Olimpo.

  • italiano

    L’operazione artistica di Marcello Gentili, avvocato di parte civile nel Pro-cesso Condor a Roma, è estremamente originale già nel proposito di recuperare un materiale di per sé effimero come le pagine dei quotidiani. Secondo una relazione dialettica di contrapposizione o di analogia con i testi e le immagini della cronaca, Marcello Gentili sovrappone e intreccia significati e significanti nella costruzione di un messaggio etico ed estetico duraturo dove la preoccupazione per i diritti umani è il filo conduttore. Si analizza in particolare l’opera che Gentili dedica a Vera Vigevani Jarach e alla sua duplice storia («Edith Stein. Un abbraccio dopo vent’anni di silenzi - Vera Vigevani e Marta Remedios Álvarez - “Il memoriale della Shoa di Milano apre le sue porte” - Corriere della Sera, 21-1-2014»). Nel tessere una rete intertestuale di allusioni e citazioni come strumento di un’ermeneutica complessa e stratificata, attra-verso l’immagine tracciata con pastelli di Edith Stein, rompendo barriere tematiche e spazio-temporali, il percorso chiude probabilmente il cerchio su quel Rio de la Plata dell’immagine finale di Garage Olimpo.


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