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Riflessi di Bisanzio in Sicilia. Frammenti musivi tra storia e conservazione (XIII-XIV)

    1. [1] Università di Catania
  • Localización: Arte medievale, ISSN 0393-7267, Nº. 13, 2023, págs. 25-40
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Reflections of Byzantium in Sicily: Mosaic Fragments Between History and Conservation (13th-14th Century)
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Tra la fine del XIII secolo e la prima metà del secolo successivo si assiste in Sicilia e soprattutto a Messina ad una rinnovata fioritura della produzione figurativa a mosaico che a sua volta rispecchia, nei suoi espliciti rapporti con la coeva arte di Costantinopoli e della provincia bizantina, il riattivarsi dei contatti diretti tra l’isola e Bisanzio in relazione agli interessi ideologici, politici ed economici della dinastia aragonese. In questa cornice storica, che sembra avere implicato il consapevole recupero degli strumenti visivi della propaganda normanna, si colloca un circoscritto ma significativo gruppo di mosaici staccati, distribuiti tra varie collezioni museali siciliane e in gran parte conservati presso il Museo Regionale di Messina. Il contributo ne riesamina le vicende storiche, critiche e conservative, mirando a far luce sulle specifiche coordinate cronologiche e culturali. A tale insieme di pezzi decontestualizzati si ritiene di potere aggiungere, sulla base di una lettura trasversale e comparativa, un frammento oggi conservato presso i depositi del Museo Civico di Catania e appartenente fino al 1930 alla collezione dei principi di Biscari. Un esame mirato e un confronto con la Testa di Apostolo proveniente dal monastero messinese di Santa Maria della Scala consentono di formulare un’ipotesi relativa alla sua provenienza e al contesto di produzione.

    • English

      Between the end of the thirteenth century and the first half of the fourteenth century, direct contacts between Sicily and Byzantium increased in relation to the ideological, political and economic interests of the Aragonese dynasty. A renewed flowering of mosaics linked to the contemporary stylistic trends of Byzantine mosaic art probably followed a conscious revival of the visual means of Norman propaganda. Within this historical frame, a small but significant nucleus of detached mosaics can be placed, mostly coming from Messina and preserved in the city museum. The contribution traces the history of these fragments and re-examines the related critical debate, with the aim of highlighting their specific chronological and cultural coordinates. A mosaic fragment now preserved in the Civic Museum of Catania and owned by the Biscari princes until 1930 seems to belong to this group of decontextualized remains, as shown by a comparative analysis. The comparison with the Apostle’s Head of the monastery of Santa Maria della Scala in Messina suggests, in particular, hypotheses on its origin, dating and cultural references.


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