Antonio Conte, Marianna Calia, Rossella Laera, Roberto Pedone
Nei paesi-paesaggio della collina materana, tra le punte più alte della dorsale appenninica lucana, dove è massimo il contatto tra la memoria del costruito e il vasto patrimonio naturalistico, si aprono le sfide future in tema di benessere, conservazione e processo costruttivo sostenibile.
La sperimentazione architettonica e la ricerca oggetto del presente contributo, hanno come tema lo studio e la conoscenza delle parti urbane dimenticate, con alto indice di spopolamento, negli insediamenti storici dell’Area Interna SNAI Montagna Materana. L’evoluzione storica del costruito in queste aree è caratterizzata da diversi fenomeni naturali e di incuria come frane e smottamenti ed è segnata dalla perdita di manufatti storici significativi, simboli identitari e fondativi che hanno compromesso la stabilità dell’abitare. La ricerca, attraverso attività diretta sul campo e di mappatura e conoscenza del patrimonio, restituisce alle città indagate parte della loro storia perduta, disegnando un progetto di architettura svolto con gli enti locali, attraverso un’idea unitaria di “prendersi cura” e ridisegnare i nuovi fabbisogni delle comunità e del territorio. La salvaguardia dei patrimoni considerati “fragili” passa per una ricostruzione culturale delle memorie, incentivando buone pratiche di conservazione del ricco palinsesto paesaggistico ed architettonico dei piccoli centri lucani
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