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Resumen de The construction ‘εἶναι + participle’ in Homeric Greek: prototype analysis and the morphosyntax-semantics interface

Edoardo Nardi

  • English

    This contribution addresses the periphrasis ‘εἶναι + participle’ in Homeric Greek at the interface between morphosyntax and semantics. The data are examined with reference to the theoretical framework elaborated by NardiandRomagno(2022),whoregardtheAncientGreekεἶναι-periphrasisasaprototypecategory:accordingto this view, the superordinate category ‘εἶναι + participle’ includes two formally different, but functionally equivalent manifestations, a pattern with an expressed copula, i.e. a periphrasistout-court, and a pattern with no overt copula, i.e. a predicative participle (basically, a participle functioning as a finite form). This investigation aims to assess if factors underlying or determining the usage of these participial constructions in Homeric Greek can be singled out. The analysis of the data individuated in the Homeric poems shows that the participial constructions encode the specificfunction of signifying the state, either inherentor attained, ofthe subject of the predicate, thus constituting a (more or less free) alternative to the original perfect (cfr. ROMAGNO 2005)

  • italiano

    Questo contributo tratta della perifrasi ‘εἶναι + participio’ in greco omerico all’interfaccia fra morfosintassi e semantica. I dati sono analizzati con riferimento al quadro teorico elaborato da Nardi e Romagno (2022), che considerano la perifrasi con εἶναι in greco antico come una categoria prototipica: secondo questa prospettiva, la categoria sovraordinata ‘εἶναι + participio’ include due manifestazioni formalmente diverse ma funzionalmente equivalenti, un costrutto con una copula espressa, cioè una perifrasi vera e propria, e un costrutto senza copula espressa, cioè un participio predicativo (fondamentalmente, un participio che funziona come una forma finita). Questa indagine mira a valutare se si possano individuare fattori che determinano o soggiacciono all’uso di queste costruzioni participiali in greco omerico. L’analisi dei dati raccolti nei poemi omerici mostra che le costruzioni participiali codificano la funzione specifica di significare lo stato, inerente o acquisito, del soggetto del predicato, costituendo pertanto un’alternativa (più o meno libera) al perfetto originario (cfr. Romagno 2005).


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