Udine, Italia
Durante i picchi epidemici della prima età moderna si registrano forti incrementi della produzione a stampa, spesso su fogli volanti che oggi sopravvivono in esemplare unico: decreti degli uffici di sanità, lasciapassare, ricette per il corpo e per l’anima, cronache di ragguaglio e moltissimi componimenti in versi. Dopo una breve premessa relativa al contesto medico-scientifico, il saggio si sofferma in particolare sulla pubblicazione di testi poetici e su quella di documenti ufficiali. I primi esprimevano l’umore diffuso di persone esacerbate dall’epidemia e sconfortate da una scienza che non dava risposte terapeutiche efficaci. I secondi invece, i decreti delle magistrature sanitarie, approntati in alcuni casi in collaborazione con medici praticanti sul territorio, furono determinanti per il contenimento del contagio, codificando il monitoraggio sanitario e le tecniche di disinfezione di beni mobili e immobili. Le sostanze usate per la disinfezione erano dotate di proprietà antibatteriche confermate anche dai più recenti studi biochimici, e costituirono la risposta più efficace al morbo, di contro all’incerto panorama delle controversie accademiche.
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