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Il contagio dei libri in tempo di peste. Fra medicina accademica e medicina territoriale

    1. [1] Università di Udine

      Università di Udine

      Udine, Italia

  • Localización: Altre Modernità: Rivista di studi letterari e culturali, ISSN-e 2035-7680, Nº. Extra 1, 2023 (Ejemplar dedicado a: Effetti del contagio: dominio del reale e del simbolico), págs. 60-78
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • Durante i picchi epidemici della prima età moderna si registrano forti incrementi della produzione a stampa, spesso su fogli volanti che oggi sopravvivono in esemplare unico: decreti degli uffici di sanità, lasciapassare, ricette per il corpo e per l’anima, cronache di ragguaglio e moltissimi componimenti in versi. Dopo una breve premessa relativa al contesto medico-scientifico, il saggio si sofferma in particolare sulla pubblicazione di testi poetici e su quella di documenti ufficiali. I primi esprimevano l’umore diffuso di persone esacerbate dall’epidemia e sconfortate da una scienza che non dava risposte terapeutiche efficaci. I secondi invece, i decreti delle magistrature sanitarie, approntati in alcuni casi in collaborazione con medici praticanti sul territorio, furono determinanti per il contenimento del contagio, codificando il monitoraggio sanitario e le tecniche di disinfezione di beni mobili e immobili. Le sostanze usate per la disinfezione erano dotate di proprietà antibatteriche confermate anche dai più recenti studi biochimici, e costituirono la risposta più efficace al morbo, di contro all’incerto panorama delle controversie accademiche.


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