Il risultato di una ricerca effettuata a Roma nel novembre del 1990, nella Biblioteca Apostolica Vaticana, imbatte l'autore, nell 'Inventarium Manuscriptum Latinum Bibliotecae Apostolica Vaticana, dove nel codice Vaticanus Latinus 6247, VII, f. 307, trova riferimento ad alcuni "Sonetti d'incerto autore" il primo verso dei quali inizia cosl: "Per adolcir co= [f] 36[r-46v)". Questo indizio aveva fatto covare la speranza di trovare tracce di catalanita. Inizialmente fu una delusione! controllando meglio il codice potevo appurare che i venti testi poetici erano scritti in lingua italiana. Tuttavia, questi sonetti di anonimo ed inediti, di chiara influenza petrarchesca, contengono diverse ragioni d'interesse in relazione alla letteratura catalana della fine del seCo XV, come il saggio appunto vuol dirnostrare.
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