In the miniatures of Gothic manuscripts, apes are the animals more frequently depicted in the margins. They are sometimes represented as trained animals accompanying the jesters, while in other cases they are engaged in actions typical of human beings, such as fishing, playing a musical instrument or teaching in a school. The great variety of scenes in which they are employed demonstrates their popularity among the fanciful drôleries of late medieval manuscripts and in the reliefs of churches and cathedrals. In this paper I will focus on the iconography of performing apes, portrayed alone or together with a jester, trying to demonstrate how the variety of the depictions correspond to a plurality of possible interpretations, all of them illuminating the image of medieval entertainers according to the dominant culture, but also revealing unexpected glimpses of irony in the fixed scheme of medieval world.
All’interno dei manoscritti gotici, le scimmie sono gli animali più frequentemente raffigurati nelle miniature dei margini. A volte sono rappresentate come animali ammaestrati che accompagnano i giullari, mentre in altri casi sono impegnate in azioni tipiche degli esseri umani, come pescare, suonare uno strumento musicale o insegnare in una scuola. La grande varietà di scene in cui sono impiegate dimostra la loro popolarità tra le fantasiose drôleries dei manoscritti tardo-medievali e nei rilievi scultorei di chiese e cattedrali. In questo articolo mi concentrerò sull'iconografia delle scimmie impegnate in performances di tipo giullaresco, ritratte da sole o insieme a un ammaestratore, per cercare di dimostrare come la varietà delle raffigurazioni corrisponda a una pluralità di possibili interpretazioni, tutte in grado di illuminare l'immagine degli intrattenitori medievali secondo la cultura dominante, ma anche di rivelare inaspettati squarci di ironia nello schema prestabilito del mondo medievale.
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