The essay announces the identification of the copyist who integrated the initial leaf of the Hamilton 90 manuscript, the Decameron’s autograph, containing the Proemio and the initial part of the Introduction to the First Day; the ancient restorer was Giovanni di Bartolomeo Niccoli, son of a wool merchant belonging to a minor branch of the wealthy Florentine family and brother of the more famous Niccolò, creator of a new model of book and handwriting in the first decades of the fifteenth century in Florence and owner of an exceptional library, the founding nucleus of the one built by Michelozzo in the Dominican Convent of San Marco. Giovanni practiced the mercantile profession and was probably a copyist “for money”; this recognition sheds light on the first history of the Decameron’s autograph, but also leaves several open questions, to which subsequent investigations shall try to answer.
Nel saggio si annuncia l’identificazione del copista che integrò la carta incipitaria dell’autografo decameroniano Hamilton 90, contenente il Proemio e la parte iniziale dell’Introduzione alla I Giornata; l’antico restauro fu condotto da Giovanni di Bartolomeo Niccoli, figlio di un lanaiuolo appartenente ad un ramo minore della ricca famiglia fiorentina e fratello del più celebre Niccolò, ideatore di un nuovo modello di libro e di scrittura nei primi decenni del Quattrocento a Firenze e possessore di un’eccezionale biblioteca, nucleo fondativo di quella eretta da Michelozzo nel Convento domenicano di S. Marco.
Giovanni esercitava la professione mercantile e fu probabilmente un copista a prezzo; il riconoscimento della sua mano getta un po’ di luce sulla prima storia dell’autografo del Decameron, ma lascia anche diverse domande aperte, cui si potrà tentare di rispondere con successive indagini
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