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Resumen de La promessa del fatto del terzo e il “contenuto minimo” dell’accollo interno in una sentenza recente

Biagio Grasso

  • English

    The decision under comment deals with the subject of the assumption of another person’s debt through the analysis of two different legal institutions: the promise of the third party’s fact (Art. 1381 of the Italian Civil Code) and the assumption of the debt with merely internal effectiveness. The commentary note underlines the critical aspects of the judge’s reconstruction in relation to both the first and the second profile. Inparticular, from the point of view of the promise of the fact of the third party, it is affirmed — in contradictionwith the judgement — its nature of guarantee even in the absence of an explicit reference to a principal obligation guaranteed, as is the case of the surety contract. From the point of view of the internal assumption, instead, the commentary contests the judge’s view that — in the absence of express provisions of the parties concerning the concrete modalities of fulfillment of the assumption — it must be performed according to its minimum outline, which consists in holding the original debtor exempt from what he has previously paid.

    On the contrary, on the basis of the analysis of the overall system of interests underlying the (internal) assumption of the debt, it is argued that the most appropriate interpretation of the case in point is that of the prior provision of the means of performance to the party under the obligation, so that the original obligor does not assume, even temporarily, the “burden of the debt”, which is definitively shifted to the party under the obligation at the moment of its assumption.

  • italiano

    La decisione in epigrafe affronta il tema dell’assunzione del debito altrui attraverso l’analisi di due diversi istituti giuridici: la promessa del fatto del terzo (art. 1381 c.c.) e l’accollo ad efficacia meramente interna.

    La nota di commento evidenza le criticità della ricostruzione del giudice di merito sia in relazione al primoche al secondo profilo. In particolare, dal punto di vista della promessa del fatto del terzo, se ne afferma — in contraddizione con la sentenza — la natura di garanzia, pur in assenza dell’esplicito riferimento adun’obbligazione principale garantita, come avviene nel caso della fideiussione. Dal punto di vista dell’accollo interno, invece, si contesta la visione del giudice, che ritiene che — in assenza di esplicite previsioni delle parti in merito alle concrete modalità attuative dell’accollo — esso debba essere eseguitosecondo il suo schema minimo, consistente nel tenere indenne l’accollato di quanto prestato in adempimento dell’obbligazione. Al contrario, sulla base dell’analisi del complessivo sistema di interessi sottostante all’accollo (interno), si afferma come l’interpretazione più congrua della fattispecie in analisi sia quella della fornitura preventiva dei mezzi per l’adempimento al debitore accollato, al fine di evitare che questi sopporti, sia pur temporaneamente, il “peso del debito”, spostatosi definitivamente sull’accollante al momento stesso della sua assunzione del debito


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