This article analyzes the relationship between Pier Paolo Pasolini and the Bolognese Cineguf, during the years when he studied at the Liceo Galvani and then at the Facoltà di Lettere, under the guidance of such professors as Carlo Calcaterra and Goffredo Coppola. This research, based on a thorough examination of local newspapers and other documentary sources, not only deepens our knowledge of Pasolini’s film culture in the years of his youth, but also dates with greater certainty, to the early months of 1940, his first activities as a writer for the cinema, focusing on his Il giovine della primavera, which remained unpublished until 2001 and was then included in the Meridiani, edited by Walter Siti and Franco Zabagli. It is precisely this consideration of the activities of Cineguf as a whole that makes it possible to understand how much the life of that cultural circle influenced the poet’s passion for the silver screen, even prompting him to try his hand as a screenwriter.
L’articolo si propone di analizzare, alla luce di un esteso scandaglio documentario e di un accurato spoglio delle testate locali, i rapporti fra Pier Paolo Pasolini e il Cineguf bolognese, negli anni in cui lo scrittore fu studente del Liceo Galvani e poi fra gli iscritti alla Facoltà di Lettere, sotto alla guida di docenti come Carlo Calcaterra e Goffredo Coppola. Questa ricerca ha permesso non solo di approfondire la conoscenza della cultura spettatoriale del giovane Pasolini, ma ha anche consentito di ricondurre all’avvio del 1940 la sua prima prova da scrittore per il cinema, e cioè il soggetto Il giovine della primavera, rimasto inedito fino all’uscita dei Meridiani a cura di Walter Siti e Franco Zabagli nel 2001. Proprio uno sguardo inedito alle attività del Cineguf consente infatti di comprendere quanto la vita del circolo poté pesare sulla passione del poeta per il grande schermo, spingendolo a provarsi nelle vesti di sceneggiatore
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