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Eterno ritorno o contemplazione del divenuto, astoricità o sovrastoria: Karl Löwith lettore di Nietzsche e Burckhardt

    1. [1] Italian Doctoral School of Religious Studies
  • Localización: Acme : annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, ISSN 0001-494X, Vol. 75, Nº. 2, 2022, págs. 225-240
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      Few thinkers – or perhaps none – occupy a position as relevant and strategic as Friedrich Nietzsche and Jacob Burckhardt in Karl Löwith philosophical historiography. Löwith’s contributions are therefore important in a double way: as scientific literature on each of these authors (and on their well-discussed relationship), as much as on Löwith’s theoretical thought. This paper will try to highlight this double significance by way of reconstructing two levels of interpretation, rather complementary instead of mutually exclusive. The first and more evident layer, which has often been pro-posed, will display Löwith’s interpretation as an existential passage from Nietzsche’s extremism to Burckhardt’s disenchanted moderation. On a second and less obvious layer, Löwith’s account seems to be able to structure Nietzsche and Burckhardt, at least potentially, as complementary inputs for an effective stance towards history and the historical world

    • italiano

      Pochi pensatori – o forse nessuno – occupano nella storiografia filosofica di Karl Löwith una posizione strategica tanto rilevante quanto Friedrich Nietzsche e Jacob Burckhardt. Le ricerche löwithiane sono dunque importanti in un doppio senso: tanto come letteratura critica sull’uno e sull’altro autore (e sul loro celebre rapporto), quanto nell’economia complessiva dello stesso pensiero di Löwith. L’articolo proverà a evidenziare tale doppia pregnanza attraverso la ricostruzione di due livelli interpretativi, che non si escludono ma anzi si compenetrano a vicenda. Un primo e più evidente piano, spesso considerato dagli interpreti, illustrerà la lettura löwithiana come un passaggio esistenziale dall’estremismo di Nietzsche alla disincantata moderazione di Burckhardt. A un secondo e meno ovvio livello, la posizione löwithiana sembra in grado di accogliere, almeno potenzialmente, Nietzsche e Burckhardt quali riferimenti complementari, ai fini di una convincente postura nei confronti della storia e del mondo storico.


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