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Salinas e lo Steri: un nuovo museo per una nuova città

  • Autores: Roberto Graditi
  • Localización: Acme : annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, ISSN 0001-494X, Vol. 75, Nº. 2, 2022, págs. 147-190
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      Through the study of two singular unpublished and undated floor plans, light is shed on a unknown page of palermitan museology: the proposal, never implemented, by Antonino Salinas, supported also by Giuseppe Fiorelli and Paolo Boselli, to transfer all the archaeological, medieval and modern art collections between 1887 and 1910 from the spaces of the former convent of the Filippini fathers to the Olivella in the medieval complex of Palazzo Chiaramonte or Steri. The unfortunate choice of post-unification destiny the former convent which houses the Museum of Palermo, the National Exhibition of 1891/1892 and the “taglio” of via Roma, carried out in the early 1900s for the construction of the new major city thoroughfare, are the reasons which pushed the actors of the story to raise the question. Documentary research, which describes the events up to 1932, reveals many of the dynamics and problems relating to the facts such as the possible establishment of a new museum center, a suggestive redeveloped urban area, that there is almost an entire district dedicated to museums. The new exhibition project of the Salinas is in a line of continuity with the well-known idea of the palermitan archaeologist to celebrate the “history of the arts of the whole Sicily” and at the same time anticipates some of the exhibition choices, which will be adopted later by Marconi and Accascina: unique among the contemporary national muse-ums of the peninsula.

    • italiano

      Attraverso lo studio di due singolari planimetrie inedite e non datate viene fatta luce su una pagina sconosciuta della museologia palermitana: la proposta, mai attuata, di Antonino Salinas, appoggiata anche da Giuseppe Fiorelli e da Paolo Boselli, di trasferire tra il 1887 ed il 1910 tutte le raccolte archeologiche, di arte medievale e moderna dai locali dell’ex convento dei padri Filippini all’Olivella nel complesso medievale di Palazzo Chiaramonte o Steri. L’infelice scelta post-unitaria di destinare l’ex convento a sede del Museo di Palermo, l’Esposizione Nazionale del 1891/1892 ed il “taglio” della via Roma, praticato nei primi anni del ‘900 per la realizzazione della nuova grande arteria cittadina, sono i moventi, che sollecitano gli attori della vicenda a sollevare la questione. La ricerca documentale, che descrive gli eventi sino al 1932, svela molte delle dinamiche e delle problematiche inerenti ai fatti come la possibile costituzione di un nuovo polo museale, una suggestiva area urbana riqualificata, che risulta quasi un intero quartiere dedicato ai musei. Il nuovo progetto espositivo del Salinas è in linea di continuità con la ben nota idea dell’archeologo palermitano di celebrare la “storia delle arti di tutta la Sicilia” ed allo stesso tempo anticipa alcune delle scelte espositive, che saranno adottate in seguito dal Marconi e dall’Accascina: un unicum tra i coevi musei nazionali della penisola.


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