J. Bonetto, Daniele Bursich, Maria Letizia Pulcini, Arturo Zara
The paper aims to present the methods and results of the virtual restoration project of a sector of the ancient Porto Torres/Turris Libisonis (central baths, adjacent street and facing shops - the so-called Palazzo del Re Barbaro); the project is the result of a collaboration agreement between the Regional Museums Direction of Sardinia and the University of Padua. The method applied is based on Virtual Reality fruition tech-nologies and has enabled virtual restoration as well as the geolocalising the 3D virtual model on-site: an App commands the display of equirectangular images inside VR viewers, allowing ‘augmented’ guided tours. The work started with an annotated bibliographic collection, which was followed by a photogrammetric survey campaign by drone (carried out by G. Alvito, Teravista); finally, interweaving the collected da-ta, the virtual 3D reconstruction of the buildings was carried out. The structural evidence preserved today was integrated into the 3D scene with coeval comparisons (3rd century AD), virtually reconstructed and relocated in plausible contexts of use, thus increasing reconstructive reliability. The entire reconstruction process was bound to a rigorous scientific validation process based on the Extended matrix method, and the final outcome is now usable both through traditional projections (offsite, presented at tourismA 2020 exhibition) and through the use of mobile VR devices (onsite, pre-sented at the European Heritage Days 2020). On these and other occasions, there has been an excellent response from the public, facilitated by the virtual in their perception and understanding of the ancient architectural evidence
Il contributo mira a presentare metodi e risultati del progetto di restauro virtuale di un settore dell’antica Porto Torres/Turris Libisonis (Terme centrali, via adiacente e botteghe prospicienti - cd. palazzo del Re Barbaro), frutto di un accordo di collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Sardegna e l’Università degli Studi di Padova. Il metodo applicato si basa su tecnologie di fruizione in Realtà Virtuale e ha permesso il restauro virtuale, geolocalizzando il modello virtuale 3D on-site: una App comanda la visualizzazione di immagini equirettangolari all’interno di visori VR, permettendo visite guidate “aumentate”. Il lavoro è partito da una raccolta bibliografica ragionata, alla quale è seguita una campagna di rilievo fotogrammetrico da drone (G. Alvito, Teravista); infine, intrecciando i dati raccolti, si è proceduto alla ricostruzione 3D virtuale degli edifici. Le evidenze strutturali oggi conservate sono state integrate nella scena 3D con puntuali confronti coevi (III sec. d.C.), virtualmente ricostruiti e ricollocati in contesti d’uso verosimili, accrescendo così l’affidabilità ricostruttiva. L’intera attività ricostruttiva è stata vincolata a un rigoroso processo di validazione scientifica basato sul metodo dell’Extended matrix e l’esito finale è ora fruibile sia mediante proiezioni tradizionali (off-site, tourismA 2020), sia mediante l’utilizzo di dispositivi mobili VR (on-site, Giornate europee del patrimonio 2020). In queste e altre occasioni si è riscontrata una eccellente risposta del pubblico, agevolato dal virtuale nella percezione e nella comprensione delle evidenze e delle volumetrie antiche.
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