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Momenti di Montale

  • Autores: Paolo De Caro
  • Localización: Studi Novecenteschi, ISSN 0303-4615, Nº. 104, 2, 2022, págs. 215-246
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Montale’s moments
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      This essays is intended to offer an insight into two constituent aspects of Montale’s poetics: (1) the ‘imperfct dialogue’ of the ‘I’ with the ‘You’ and the ‘Self ’; (2) the significant replication of topoi (in our case: the ‘descent’ and the ‘journey’). The first aspect is expressed by the scenic interplay between of the Inspiring Muse, which vanishes due to separation, death or deificatin, and the Persona of the Poet’s ‘I’, which vanishes as a consequence of being imprisoned by, or uncertain about, its own existence. The second aspect is conveyed by the re-use, peculiar to Montale’s mindset, of the cognitive recurrence of dèjà-vu.

      The core figure of the ispiring muse is here manifested in the double, yet complementary countenance of Arletta/ Anna degli Uberti and Clizia/ Irma Brandeis.

      The moments mentioned in the essay include:

      1. Milano, February 1980 / an unspecified month in 1976 ( Poiché la vita fugge.../ Ah! );

      2. Monterosso, 15th August 1926 (Scendiamo la via che divalla.../ Incontro / Casa sul mare/ Arsenio);

      3. Venezia, evening of 18th July 1934 ( La gondola che scivola in un forte../ Lagunare );

      4. New York, between 8th and 9th July 1950 / Roma, November 1925 (Andati e tornati in novanta ore e Dove le donne sono importanti/ Il sole d’agosto trapela appena.../ Interno/ esterno/ La visita).

    • italiano

      · Il saggio vuol essere un’approssimazione a due aspetti costitutivi della poetica di Montale: 1) il ‘dialogo imperfetto’ dell’io con il tu e con il sé; 2) la significativa replicazione topologica (nel nostro caso: la ‘discesa’, il ‘viaggio’). Il primo aspetto si risolve nella rappresentazione per scene fra la Figura dileguante per separazione o morte o deificazione dell’ispiratrice e la Figura dell’io poetico che si dilegua perché prigioniera o incerta della propria esistenza; il secondo, nel riuso affatto montaliano di un peculiare ricorso cognitivo del déjà-vu.

      La figura fondamentale dell’ispiratrice è qui risolta nel volto duplice ma complementare di Arletta/Anna degli Uberti e di Clizia/Irma Brandeis.

      I momenti ricordati riguardano principalmente:

      1. Milano, febbraio 1980 / in un mese imprecisato del 1976 (Poiché la vita fugge.../ Ah!);

      2. Monterosso, 15 agosto 1926 (Scendiamo la via che divalla/ Incontro/ Casa sul mare/ Arsenio);

      3. Venezia, sera del 18 luglio 1934 (La gondola che scivola in un forte.../ Lagunare);

      4. New York, fra l’8 e il 9 luglio 1950 / Roma, novembre 1925 (Andati e tornati in novanta ore e Dove le donne sono importanti/ Il sole d’agosto trapela appena.../ Interno/ esterno/ La visita).


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