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Dalla scomparsa ceramica romana alle identità frammentarie dei tempi postmoderni: sull’uso del concetto di identità nell’archeologia romana

    1. [1] Universidade de Coimbra

      Universidade de Coimbra

      Coimbra (Sé Nova), Portugal

  • Localización: Romanitas, Revista de Estudos Grecolatinos, ISSN-e 2318-9304, Nº. 8 (julho-dezembro), 2016, págs. 160-178
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • From the disappearance of the Roman pottery to the shattered identity in the post-modernity: some remarks on the concept of identity in the Roman Archaeology
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      In the last two decades, the studies of Roman archaeology witnessed a major conceptual shift. During this period we assisted to a gradual decline of the use of the old concept of ‘Romanization’ following the rejection of the epistemological premises that it carried out. Simultaneously, we have seen an increasingly frequent use of the concept of identity and the replacement of the concept of ‘Romanization’ by a form of Roman cultural identity spreading, understood by an analogy with the process of globalization that defines the post-modern world we live on. Currently, it seems difficult to write about the Roman culture without using the word identity. We can read, often in the same text, an author telling us about Roman identity, imperial identity, native identity, ethnic identity, local identity, cultural identity, spiritual identity or self-identity and the relation between these fragmented identities with the material culture in Roman times. As such, the polysemous application of this concept in Roman archaeology must be understood in the light of its transdisciplinary use among social sciences and as the common language notion in everyday life. In this communication we propose to address how the post-modern understanding of the concept of identity affects the ways we approach material culture in Roman archaeology and to discuss if the concept can really help us to understand how people categorize themselves in Roman times.

    • italiano

      Negli ultimi due decenni gli studi dell’archeologia romana hanno conosciuto un più rilevante slittamento concettuale. Durante questo periodo abbiamo assistito ad un graduale declino dell’uso del vecchio concetto di romanizzazione in seguito al rifiuto delle premesse epistemologiche che comportava. Allo stesso tempo, abbiamo constatato un uso via via più frequente del concetto di identità e la sostituzione del concetto di romanizzazione da parte di una forma di estensione di identità culturale romana, concepita come un’analogia con il processo di globalizzazione che definisce il mondo post-moderno nel quale viviamo. Attualmente sembra difficile scrivere sulla società romana senza utilizzare la parola identità. Possiamo leggere, spesso entro un medesimo testo, un autore che parla di identità romana, identità imperiale, identità indigena, identità etnica, identità locale, identità culturale, identità spirituale o auto-identità, e la relazione fra queste identità frammentate con la cultura materiale di epoca romana. In quanto tale, l’applicazione polisemica di questo concetto nell’archeologia romana deve essere intesa alla luce del suo uso transdisciplinare tra scienze sociali e, allo stesso tempo, come nozione nel linguaggio comune della vita quotidiana. In questa comunicazione mi prefiggo di affrontare la questione di come la concezione post‑moderna del concetto di identità si ripercuota sulle modalità con cui noi ci accostiamo alla cultura materiale nell’archeologia romana; mi propongo di discutere se il concetto possa realmente aiutarci a comprendere come le persone classificassero se stesse in epoca romana.


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