Domenico Starnone (entrevistado), Mario Sesti (entrev.)
Il cinema si nutre di letteratura ma poi la mangia: reclama la prepotenza del suo linguaggio, cancella la cifra del romanzo e la rovescia. È una scrittura di servizio, quella per il cinema: è un pretesto che serve al regista per immaginare, spesso vedendo nei libri anche ciò che le parole non avevano reso esplicito.
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