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Materiali vulcenti nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze: alcune riflessioni

  • Autores: Claudia Noferi
  • Localización: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, ISSN 0223-5102, Vol. 135, Nº. 1, 2023 (Ejemplar dedicado a: Chroniques vulciennes, 1. De l’âge d’or des fouilles à la création du service de tutelle des monuments), págs. 107-115
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      At the end of the 19th century some finds from Vulci and its territory are presented in Florence, in the Museo Topografico dell’Etruria, partly coming from the Campanari family’s collection, preserved in Tuscania. The nenfro sculptures, datable between the end of the 7th century. B.C. and the Hellenistic age, were first collected in room XIV Volcentani, and later in room XIX Volcentani, Statonenses, Cosani; part of them were later visible in the museum garden. Documents preserved in the Florence museum historical archive contains correspondence between the director Luigi Adriano Milani and Giuseppe Cerasa, honorary Inspector for the Municipalities of Toscanella, Arlena and Cellere, his referent in Tuscania; through this records it was possibile to reconstruct events relating to finds purchase, before their arrival in Florence.

    • italiano

      Sullo scorcio del XIX secolo, la nascita del Museo Topografico dell’Etruria vede esposti a Firenze anche diversi materiali provenienti da Vulci e dal suo territorio, in parte provenienti dalla raccolta appartenuta alla famiglia Campanari di Tuscania. Le sculture in nenfro, databili tra la fine del VII sec. a.C. e l’età ellenistica, dapprima erano esposte all’interno della sala XIV Volcentani e successivamente nella sala XIX, Volcentani, Statonenses, Cosani, ed in parte furono poi visibili anche nel giardino del museo. I documenti presenti nell’Archivio Storico del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, contenenti la corrispondenza tra l’allora direttore del museo Luigi Adriano Milani e Giuseppe Cerasa, Ispettore Onorario per i Comuni di Toscanella, Arlena e Cellere, suo referente sul territorio, hanno permesso di ricostruire le vicende relative all’acquisto dei materiali, prima del loro arrivo a Firenze.


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