Obiettivi: il contributo si propone di ripensare il rapporto tra la salute e il lavoro collocandosi in una prospettiva giuridica e di relazioni industriali e con l’obiettivo di fornire una lettura sistematica del tema che sia maggiormente aderente ai valori e ai principi costituzionali oltre il tecnicismo di dettaglio che solitamente lo caratterizza. Operazione questa che impone di ripensare il tema alla luce della evoluzione dei concetti stessi di salute e lavoro. Metodologia:
il contributo adotta una prospettiva storico-evolutiva. Una volta collocato il tema dentro la nuova “grande trasformazione” (digitale ed ecologica), l’A. suggerisce di spostare l’attenzione dal mero dato tecnologico alle recenti dinamiche demografiche. Risultati: lo studio, nel documentare le deboli risposte attualmente fornite al problema della salute in relazione al lavoro da parte dei sistemi normativi e di relazioni industriali, suggerisce di collocare la questione dentro le dinamiche giuridico-istituzionali dei moderni mercati transizionali del lavoro aprendo così nuove piste di ricerca per future analisi nel campo del diritto delle relazioni industriali e della sicurezza sociale. Il suggerimento è di inquadrare giuridicamente il tema anche in una prospettiva unitaria e di sistema che tenga conto delle molteplici sovrapposizioni tra salute pubblica e salute occupazionale oltre la dimensione del rapporto individuale di lavoro o le dinamiche collettive che lo condizionano. Limiti e implicazioni: nel ripensare dalle fondamenta il rapporto tra la salute e il lavoro dentro una logica di sistema resta ovviamente il nodo della evoluzione del nostro modello di sicurezza sociale a fronte della attuale insuffi- cienza e inattualità del concetto di “rischio professionale” come tradizionalmente inteso a governare le dinamiche dei mercati transizionali del lavoro in quella che è stata efficacemente definita la nuova società del rischio. Originalità: il contributo cerca di aprire un varco nella “cortina” di vecchie concezioni che si ostinano a non leggere con la dovuta attenzione sia i fenomeni sociali in atto e le loro profonde trasformazioni sia la felice intuizione di un legislatore forse non del tutto consapevole quando nell’art. 2 del d.lgs. n. 81/2008 ha mutuato dalla definizione dell’OMS il concetto olistico di “salute” inteso come lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Objectives: this paper aims to review the relationship between health and work from a legal and industrial relations perspective, providing a systematic analysis that considers constitutional values and principles. This requires rethinking the topic in light of the evolution of the concepts of ‘health’ and ‘work’. Methodology: this paper adopts a historical-evolutionary perspective. In considering the new great transformation, the A. suggests shifting the focus from technological data to recent demographic dynamics. Results:
this paper suggests investigating the legal-institutional dynamics of modern transitional labour markets, pointing out possible paths for future analysis in industrial relations law and social security. This new approach takes into account the overlaps between public health and occupa- tional health, going beyond the employment relationship or the collective dimension. Limits and implications: in rethinking the relationship between health and work, the evolution of the current social security model should be considered, as should the concept of ‘occupational risk’ as traditionally understood, to govern transitional labour markets in the context of the new risk society. Originality: this paper points out the ongoing social phenomena and their profound transformations, also focusing on art. 2 of Legislative Decree No. 81/2008 and the definition of ‘health’ – which drew on that of the WHO – understood as the state of complete physical, mental and social well-being, and not only as the absence of a disease.
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