Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Resumen de La responsabilità da reato degli enti: criteri e limiti della giurisdizione punitiva

Luigi Scollo

  • italiano

    L’articolo affronta il tema della giurisdizione sull’illecito amministrativo dipendente da reato con particolare attenzione all’ipotesi di colpa organizzativa dell’ente straniero, analizzando le criticità delle teorie dottrinali e giurisprudenziali proposte sino ad ora sull’argomento e giungendo alla formulazione di una differente teoria formalista, illuminata dai lavori preparatori e maggiormente ancorata al dato legislativo, nel tentativo di offrire una lettura ordinata dei criteri e dei limiti alla giurisdizione punitiva, più coerente sotto il profilo sistematico ed orientata al rispetto dei principi costituzionali applicabili alla materia della responsabilità da reato degli enti. Dal punto di vista metodologico, l’analisi premette uno studio sui limiti positivi e negativi alla giurisdizione punitiva, deducibili dal diritto internazionale, che giunge alla neutralizzazione degli argomenti che vorrebbero esclusi gli enti stranieri dall’ambito di applicazione del d.lgs. 231 del 2001. Di seguito, l’articolo si sofferma sull’analisi normativa per confutare le costruzioni dogmatiche di eterointegrazione e di matrice analogica e per escludere gli articoli del decreto che non affrontano il tema della giurisdizione, all’infuori dell’art. 4 in cui, invece, vanno individuati i quattro differenti criteri di giurisdizione (due positivi e due negativi) in relazione all’illecito commesso in Italia o all’estero, da parte dell’ente italiano o straniero, che regolano l’intera materia. Da ultimo, lo studio si sofferma sulla maggiore coerenza della tesi proposta in chiave sistematica e costituzionale, offrendo una collocazione dommatica del reato all’interno dei criteri di giurisdizione, quale elemento di specialità che declina e non radica la giurisdizione punitiva.

  • English

    The article deals with the issue of jurisdiction over the corporate criminal liability focusing the case of foreign corporations failure to prevent crimes, analyzing the critical issues of the doctrinal and jurisprudential theories proposed up to now on the subject, and proposing a different and formalist theory, consistent with the preparatory works and more anchored to the legislative provisions, in an attempt to offer an orderly framework of the criteria and limits to the more coherent punitive jurisdiction under the systematic profile and oriented towards compliance with the constitutional principles applicable to the matter of corporate liability for crimes. From a methodological point of view, the analysis premises a study on the positive and negative limits to the punitive jurisdiction, resulting from international law, which leads to the neutralization of the arguments that would like to exclude foreign entities from the scope of application of Legislative Decree 231 of 2001. Here, the article focuses on the normative analysis to refute the dogmatic constructions of heterointegration and analogical and to exclude the articles of the decree that do not address the issue of jurisdiction, other than art. 4 in which, on the other hand, the four different jurisdictional criteria (two positive and two negative) in relation to the offense committed in Italy or abroad by the Italian or foreign corporation, which regulate the entire matter, are identified. Finally, the study focuses on the greater coherence of the formalist thesis proposed in a systematic and constitutional perspective, offering a dogmatic sistematization of the wrongdoing within the criteria of jurisdiction, as an element of specialty that diversifies and does not establish the punitive jurisdiction.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus