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Le Sezioni unite sulla rilevanza della sentenza Maestri e altri c. Italia. Ancora porte chiuse per i “fratelli minori” in materia processuale

  • Autores: Leonardo Nullo
  • Localización: Archivio penale, ISSN 0004-0304, ISSN-e 2384-9479, Nº. 2, 2023
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The Joint Chambers on the relevance of judgment Maestri and others v. Italy. Still closed doors for younger brothers in procedural matters
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The first Section of the Court of Cassation has referred to the Joint Sections a question concerning the possible general applicability of the judgment of the ECHR issued in the context of the Maestri and others v. Italy, in which the European judges have recognized a violation of procedural fairness. The joint Sections returned the documents to the referring Section, denying any general scope of the European sentence and reiterating the orientation according to which the effects of the sentences of the ECHR affect only the person of the appellant. Therefore, for the cc.dd. younger brothers is confirmed the impossibility of the applicant to receive guardianship without appealing to Strasbourg. The essay, drawing inspiration from this decision, takes stock of the debate relating to the relationship between internal judgment and the European legal system, with particular reference to the possibility of extending the rulings of a Strasbourg sentence which ascertains a violation of procedural guarantees also to non-recurring subjects.

    • italiano

      La prima Sezione della Corte di cassazione ha rimesso alle Sezioni unite una questione concernente l’eventuale applicabilità generale della sentenza della Corte EDU emessa nell’ambito della vicenda Maestri e altri c. Italia, in cui i giudici europei hanno riconosciuto una violazione del principio di equità processuale. Le Sezioni unite hanno restituito gli atti alla Sezione rimettente, negando ogni portata generale della condanna europea e ribadendo l’orientamento secondo cui gli effetti delle sentenze della Corte EDU investono la sola persona del ricorrente. Dunque, per i cc.dd. fratelli minori del ricorrente si conferma l’impossibilità di ricevere tutela senza effettuare ricorso a Strasburgo. Lo scritto, traendo spunto da tale pronunciamento, fa il punto sul dibattito relativo ai rapporti tra giudicato interno e ordinamento europeo, con particolare riferimento alla possibilità di estendere le statuizioni di una sentenza di Strasburgo che accerti una violazione di garanzie processuali anche a soggetti non ricorrenti.


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