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Resumen de La piramide dell'informazione e il realismo strutturale

Riccardo Ridi

  • English

    The conceptual scheme of the 'DIKAS pyramid', presented in two previous articles published in this journal,explains the reciprocal relationships between the concepts of data, information, knowledge, awareness andself-awareness. This scheme has significant consonances with some contemporary philosophical theories(structural realism in its ontic, epistemic and informational variants, as well as the relational interpretationof quantum mechanics proposed by Italian physicist Carlo Rovelli) and with certain aspects of somephilosophical systems of the past (the one of the Indian Buddhist monk Nāgārjuna, who lived in the secondcentury AD and those of English philosophers Bradley, Green, McTaggart, Royce and Whitehead, all ofwhom lived between the mid-nineteenth and the mid-twentieth centuries AD). All these systems and theories, despite their considerable divergences, are united by a greater centralityattributed to dynamic relationships, structures, processes and events compared to the one which isusually attributed, both by common sense and by philosophical and scientific theories, to static objects,individuals, entities and 'things'. The comparison between these conceptions and DIKAS makes someaspects of the latter conceptual scheme even more plausible and understandable, including, inparticular: the processual nature of the information, the relative (but not necessarily subjective) natureof knowledge and the possibility of a complete naturalization (on an informational basis) ofconsciousness, which overcomes the apparent irreconcilability between objectivity and subjectivity.

  • italiano

    Lo schema concettuale della ‘piramide DIKAS’, presentato in due precedenti articoli pubblicati in questa stessa rivista, spiega i reciproci rapporti fra i concetti di dato, informazione, conoscenza, consapevolezza e autoconsapevolezza. Tale schema presenta rilevanti consonanze con alcune teorie filosofiche contemporanee (il realismo strutturale nelle sue varianti ontica, epistemica e informazionale, nonché l’interpretazione relazionale della meccanica quantistica proposta dal fisico italiano Carlo Rovelli) e con certi aspetti di alcuni sistemi filosofici del passato (quello del monaco buddista indiano Nāgārjuna, vissuto nel secondo secolo dopo Cristo e quelli dei filosofi inglesi Bradley, Green, McTaggart, Royce e Whitehead, tutti vissuti a cavallo fra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, sempre dopo Cristo).

    Tutti questi sistemi e teorie, pur nelle loro non indifferenti divergenze, sono accumunati dalla maggiore centralità attribuita a relazioni, strutture, processi ed eventi dinamici rispetto a quella che solitamente viene attribuita, sia dal senso comune che dalle teorie filosofiche e scientifiche, a oggetti, individui, entità e ‘cose’ statici. Il confronto fra tali concezioni e DIKAS rende ancora più plausibili e comprensibili alcuni aspetti di quest’ultimo schema concettuale, fra cui, in particolare: la natura processuale dell’informazione, la natura relativa (ma non necessariamente soggettiva) della conoscenza e la possibilità di una completa naturalizzazione (su base informazionale) della coscienza, che superi l’apparente inconciliabilità fra oggettività e soggettività.


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