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Resumen de La problematica attuazione del diritto al silenzio oltre i confini della "materia penale": Corte Costituzionale, 14/06/2022, n. 148

Giacomo Cotti

  • italiano

    Tramite la sentenza in epigrafe la Corte costituzionale ha ritenuto infondate le censure mosse contro gli avvertimenti previsti in sede di interrogatorio, ritenendoli non applicabili al caso delle sanzioni amministrative comminate per detenzione di sostanze stupefacenti finalizzato all'uso personale. Tale decisione, basata sul disconoscimento della natura “penale” di simili misure alla luce dei noti criteri Engel, impone di riflettere sulle compressioni che subisce il diritto al silenzio una volta travalicati i confini del procedimento criminale — particolarmente evidenti nel caso del cessionario di droga, soggetto a molteplici apparati sanzionatori. Oggetto della presente nota sarà pertanto il percorso ermeneutico seguito dalla Consulta, posto a confronto con gli esiti di quel recente dialogo fra Corti che pareva ormai voler estendere la tutela contro l'auto-incriminazione forzata ad ogni manifestazione del potere punitivo. Il fine ultimo sarà quindi quello di valutare se la sentenza odierna possa costituire (o meno) un cambio di rotta sul punto da parte della nostra Corte costituzionale.

  • English

    The Challenging Implementation of the Right to Silence beyond the Boundaries of a “Criminal Charges”. With the aforementioned sentence, the Constitutional Court found the complaints raised against the warnings provided for during examinations to be groundless, considering them not applicable to the case of administrative sanctions imposed for possession of drugs for personal use. This decision, based on the disavowal of the “criminal” nature of these measures in light of the well-known Engel criteria, requires a reflection on the restrictions that the right to silence suffers once the boundaries of the traditional criminal proceedings are crossed — which are particularly clear in the case of a drug user, subject to multiple sanctioning systems. Therefore, the topic of this paper will be the hermeneutic path followed by the Constitutional Court, compared with the results of those recent discussions among High Courts which seemed to be geared to extending the protection against forced self-incrimination to every manifestation of punitive powers. Hence, the ultimate goal will be to evaluate whether today's ruling may (or may not) account for a change of course on this matter by the Italian Constitutional Court.


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