In cc. 1096 and 1099 there is no reference to the bonum coniugum; therefore, it seems that an error about this marital good cannot have any invalidating effect. This article aims to rethink this issue in the light of natural law, from a doctrinal and jurisprudential perspective. Our conclusion is that the ordinatio ad bonum coniugum as an essential element of marriage, like the ordinatio ad bonum prolis, is part of the minimum knowledge required to marry.
Nei cann. 1096 e 1099 non vi è alcun riferimento al bonum coniugum ; sembra pertanto che un errore su di esso non possa avere alcun effetto invalidante. L’articolo intende ripensare la questione alla luce del diritto naturale, in prospettiva dottrinale e giurisprudenziale. La conclusione cui si giunge è che l’ordinatio ad bonum coniugum come elemento essenziale del matrimonio, al pari dell’ordinatio ad bonum prolis, rientra nella conoscenza minima richiesta per sposarsi.
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