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Aspetti procedurali dell’accusatio ingrati liberti tra I e III secolo d.C.: interpretatio giurisprudenziale, provvedimenti imperiali e condicio libertii

  • Autores: Emanuele Bisio
  • Localización: Teoria e storia del diritto privato, ISSN-e 2036-2528, Nº. 15, 2022
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • italiano

      Il presente contributo considera gli aspetti procedurali dell’accusatio ingrati liberti – introdotta dalla legge Elia Senzia – tra I e III secolo d.C. Il patrono poteva promuoverla contro l’affrancato che non gli avesse prestato l’obsequium. Lo studio esamina la legittimazione a proporla, l’autorità competente, le pene comminate. Una parte dello studio considera un dibattito risalente all’epoca neroniana sull’opportunità di introdurre la revocatio in servitutem quale misura contro il liberto ingrato. Il passo – degli Annales di Tacito – ci informa che la sanzione originaria consisteva nella relegatio extra urbem. Il legislatore accolse il consiglio di Dionigi d’Alicarnasso, che suggeriva di allontanare i soggetti indegni da Roma. Dal dibattito si induce che l’accusatio poteva proporsi nei confronti degli affrancati cives Romani e Latini Iuniani, ma non dei liberti dediticii. Inoltre, il passo di Tacito consiste in una delle prime testimonianze che accosta la Latinitas Iuniana allo stato servile e che individua nei merita dello schiavo le iustae causae manumissionis. Le condotte idonee ad integrare la fattispecie di ingratitudine si delinearono nel corso del tempo. Nel III secolo, Settimio Severo procedette ad una riorganizzazione dell’accusa.

    • English

      This study considers the procedural aspects of the accusatio ingrati liberti – introduced by the lex Aelia Sentia – between the 1st and 3rd centuries a.D. The patron could promote it against the freedman who had not given him the obsequium. The study examines the legitimacy to propose it, the competent authority, the penalties. Part of the study considers a debate on the possibility of introducing the revocatio in servitutem, as a measure against the ungrateful freedman, during the Neronian age. The passage – from Tacitus’ Annales – informs us that the original sanction consisted in the relegatio outside Rome. The legislator followed the suggestion of Dionysus of Halicarnassus, who considered to remove the unworthy subjects from Rome. The debate suggests that the accusatio could be promoted against the freedmen cives Romani and Latini Iuniani, but not against liberti dediticii. Furthermore the passage from Tacitus consists in one of the first testimonies that compares the Latinitas Iuniana with the servile state and identifies the iustae causae manumissionis with the merita of the slave. The cases concerning ingratitude were defined over time. In the third century, Septimius Severus proceeded to reorganize the accusation.


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