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La fenomenologia della corruzione nelle società in mano pubblica

    1. [1] Università di Salerno
  • Localización: Cassazione penale, ISSN 1125-856X, Vol. 62, Nº. 10, 2022, págs. 3692-3702
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The phenomenology of corruption with reference to publicly owned companies
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      La riclassificazione dei reati di corruzione tra ‘vantaggio' e ‘danno' risente di una evidente ricostruzione sistematica di tali delitti tesa a valorizzarne il rapporto tra titolo di imputazione e modelli differenziati di prevenzione privatistica e pubblicistica mediante organizzazione. Si tratta di una impostazione, quest'ultima, che è destinata a far sentire i suoi effetti proprio nella trattazione della fenomenologia della corruzione con riferimento alle società in mano pubblica. Qui, e con particolare riferimento alle società a partecipazione pubblica, è proprio il ricorso a modelli “integrati” di prevenzione del rischio-reato che finisce, non solo, per fondare una ‘omologazione' di strumenti di contrasto finalizzati alla emersione del patto corruttivo sommerso, ma che, per come destinato a muoversi in un sistema caratterizzato da esigenze di sussidiarietà formale e sostanziale, consente, accanto all'ampliamento di strumenti di “indagine passiva” per il contrasto al mercimonio privatistico di funzioni amministrative, di ricorrere anche ad una rinnovata ‘sanzione positiva'. Essa, infatti, per quanto complementare a “sanzioni negative”, e ben oltre una nota premialità votata alla riduzione di conseguenze giuridiche sanzionatorie orientate all'offesa, sarà chiamata, in una complessiva logica razionale di sistema, ad ispirare strategie preventive più propriamente riferibili ad investimenti tesi ad incentivare la legalità organizzativa.

    • English

      The reclassification of corruption crimes between 'advantage' and 'damage' is affected by an evident systematic reconstruction of these crimes aimed at enhancing the relationship between the title of indictment and differentiated models of private and publicistic prevention through organization. This is an approach, the latter, which is destined to make its effects felt precisely in the treatment of the phenomenology of corruption with reference to publicly owned companies. Here, and with particular reference to publicly owned companies, it is precisely the use of “integrated” models for the prevention of the risk-crime that ends up not only in establishing a 'homologation' of contrast instruments aimed at the emergence of the submerged corruption pact, but which, as destined to move in a system characterized by formal and substantial subsidiarity needs, allows, alongside the expansion of “passive investigation” tools to combat the private trading of administrative functions, also to resort to a renewed 'positive sanction'. In fact, although it is complementary to “negative sanctions”, and well beyond a note of reward aimed at reducing the legal consequences of sanctions oriented to the offense, it will be called, in an overall rational system logic, to inspire preventive strategies more properly referable to investments aimed at encouraging organizational legality.


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