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Bergson sulla spiaggia: rêverie marina e ontologia della memoria

  • Autores: Christian Frigerio
  • Localización: Acme : annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università degli studi di Milano, ISSN 0001-494X, Vol. 75, Nº. 1, 2022, págs. 175-190
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • italiano

      Questo articolo si propone come contributo alla teoria della rêverie degli elementi naturali sviluppata da Gaston Bachelard. Si argomenterà che la contemplazione del mare sollecita una visione particolare del mondo che può affettare le nostre idee del tempo e della memoria. Sulla scia del famoso detto di Eraclito, quella del fiume è sem-pre stata l’immagine principale per descrivere la natura inafferrabile del tempo; ma il mare, il luogo dove finiscono tutti i fiumi, fornisce una perfetta analogia naturale per la conservazione del «passato in sé» attorno cui Henri Bergson ha costruito la sua teoria della durata e della memoria: niente scompare davvero, e così il passato viene dotato della consistenza e della vivida eternità che la filosofia tradizionale attribuiva all’essere. Intercessori dal panorama letterario, uniti alla considerazione filosofica di alcune immagini ricorrenti – specialmente quelle del relitto e della città sommersa – aiuteranno ad approssimare la rêverie marina al pensiero di Bergson, approssimazio-ne che si compirà nella conclusione.

    • English

      This paper is a contribution to the theory of reverie of natural elements developed by Gaston Bachelard. It will argue that the contemplation of the sea elicits a peculiar look at the world that can affect our views of time and memory. After Heraclitus, the river is the major image for the unseizable passing of time; but the sea is where every river goes to. Thus, the sea becomes a perfect natural analogon for the conservation of the past in itself around which Henri Bergson built his theory of duration and memory: nothing really disappears, and the past has the consistence and lively eternity that tra-ditional philosophy attributed to being. Literary intermediaries as well as a philosoph-ical consideration of some recurrent images – especially wreckages and submerged cities – will help in the approximation of sea reverie to Bergson’s thought, that will be carried out in the conclusion.


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