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Resumen de La mancata risoluzione del concordato preventivo omologato non esclude la fallibilità. Considerazioni per un’interpretazione restrittiva del nuovo art. 119, comma 7°, c.c.i.i.

Antonino Barletta

  • English

    The Joined Chambers of the Supreme Court designed a complete framework of the relationship between the composition with creditors and the bankruptcy. They ruled that should debtors be insolvent after the judicial validation of a composition with creditors and therefore incapable to perform the composition, they may gointo bankruptcy even without termination of this latter. Thus, it has been convincingly excluded that the bankruptcy declaration is subject to special procedures after the composition and that the right to file the bankruptcy petition is limited to creditors subject to the composition since its termination. This essay dwells on the consequences of the bankruptcy declaration with the delaying, discharge, and segregating effects of the composition with creditors. Moreover, the matter concerning the interpretation of the provision under Article 119, paragraph 7, of the Italian Code of Business Crisis and Insolvency is analyzed, where it stipulates that termination of the composition is required to initiate bankruptcy proceedings unless the insolvency is due todebts arising after filing the application for composition.

  • italiano

    Le Sezioni Unite della Cassazione definiscono un quadro completo dei rapporti tra concordato preventivoe fallimento, ammettendo la fallibilità del debitore dopo l’omologazione del concordato, pur in assenza di risoluzione, allorché l’insolvenza si manifesti nella sua incapacità di adempiere il concordato. Pertanto, si esclude — in modo condivisibile — che la fallibilità dell’impresa in concordato sia assoggettata a regole speciali, volte a riconoscere ai soli creditori concordatari la legittimazione alla proposizione della relativa istanza fintanto che il concordato non sia risolto. Questo scritto si sofferma sul tema delle conseguenze dell’apertura del fallimento in relazione agli effetti dilatori, esdebitatori e segregatori del concordatopreventivo. Inoltre, vengono esaminate le questioni interpretative che si profilano in relazione alla disposizione di cui all’art. 119, comma 7°, c.c.i.i., nella parte in cui viene previsto che la risoluzione sia condizione per la fallibilità, a meno che l’insolvenza non sia dovuta ai debiti sorti dopo il deposito della domanda di concordato.


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