The work aims to analyze some of the performative works included in the bodista proposal of the Guatemalan artist Regina José Galindo. Starting from the expression "violencias desbordadas", used by Casaús Arzú, an attempt will be made to embed performative actions in the detailed forms of respectively gender, symbolic and systemic violence, to understand how the logic of violence permeates the Guatemalan context and produces subordinate subjectivity.
Il lavoro si propone di analizzare alcune delle opere performative comprese nella proposta bodista dell’artista guatemalteca Regina José Galindo. A partire dell’espressione “violencias desbordadas”, usata da Casaús Arzú, che riprende il concetto espresso precedentemente da Julián López García, Santiago Bastos y Manuela Camus, si tenterà di incasellare le azioni performative nelle forme particolareggiate di violenza rispettivamente di genere, simbolica e sistemica, al fine di comprendere come la logica della violenza permea il contesto guatemalteco e produce soggettività subalterne.
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