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'Doppia pregiudizialità' e Carta dei diritti fondamentali: il sistema penale al cospetto del diritto dell'Unione europea nell'era del disincanto

    1. [1] Università della Campania "Luigi Vanvitelli"
  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 63, Nº 2, 2020, págs. 573-627
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • The Issue of "Double Prejudice" and the Charter of Fundamental Rights: the Criminal System before theEU Law in the Age of Disillusionment
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • italiano

      La Carta dei diritti fondamentali, che ha acquisito la stessa forza dei trattati dal I" dicembre 2009, è stata oggetto in questi dieci anni di un tormentato percorso, i cui effetti vanno misurati sul terreno del diritto penale. Dopo aver generato I 'aspettativa di un incremento del livello di protezione delle garanzie, essa è rimasta vittima di un certo disincanto, in larga parte riconducibile alle note vicende della 'saga' Taricco, letta da molti come il segnale di un arretramento Pericoloso sul piano dei diritti fondamentali. Oggi, ribadita la centralità costi-azionale e politico-criminale della Carta, si impone una lettura ravvicinata dei dati giurisprudenziali che emergono dalle Corti supreme. Lo scenario che si delinea, guardando alla Corte di Giustizia, si caratterizza — con l'eccezione degli strumenti del mutuo riconoscimento — per un approccio riduzionista e notevoli incertezze. Più articolato è il tracciato seguito dalla Corte Costituzionale, a far data perlomeno dal celebre obiter dictum contenuto nella sentenza n. 269/2017, la quale ha stabilito che in caso di doppia pregiudizialità occorra esperire in via prioritaria la questione di legittimità costituzionale, così limitando il potere del giudice penale di dare applicazione ai diritti fondamentali di fonte eurounitaria. Tale enunciato, largamente commentato dalla dottrina giuspubbli-cistica, si intreccia con un crescente uso parametrico della Carta nella giurisprudenza costituzionale, la cui disamina permette tuttavia di cogliere una certa tendenza al contenimento degli effetti della stessa in ambito penalistico. Signi-ficative indicazioni di una rinnovata attenzione al tema emergono nelle più recenti pronunce della Consulta, specie nel 2019, dove si segnalano quattro importanti decisioni che segnano una reviviscenza del ruolo della Carta, forniscono una più chiara indicazione delle prerogative del giudice comune e gettano le basi per la costruzione di uno statuto garantistico dell'illecito amministrativo punitivo.

    • English

      The EU Charter of Fundamental Rights has acquired the same strength as treaties since 1 December 2009 and, over the past ten years, it has gone through a tortuous journey the effects of which need to be analysed from the perspective of criminal law. After generating the expectation of an increased level of protection of the fundamental guarantees, the Charter fell victim to a certain disenchantment, which can largely be attributed to the well-known Taricco 'saga', which many interpret as a signal of dangerous regression in terms of fundamental rights. Upon reaffirming the central role of the Charter, a close reading of the case-law established by the Supreme Courts is now urgently required. Looking at the Court of Justice of the European Union, the scenario is characterized by a reductionist approach and by considerable uncertainties, with the sole exception of the instruments of mutual recognition. The path followed by the Italian Constitutional Court is more complex, at least starting from the famous judgement no. 269/2017, which took a clear stance on the issue of 'double prejudice' ("doppia pregiudizialita"), i.e. disputes that may give rise to questions of constitutionality and, simultaneously, questions of compliance with European Union law. In these cases, the latter should be resolved as a matter of priority, thus limiting the power of the criminal court to apply fundamental rights established by the European Union. This principle, which has been extensively commented upon by legal scholars, is intertwined with a growing recourse to the Charter in the Italian constitutional case law. At a closer inspection, however, there seems to be a certain tendency to contain the effects of the Charter in the field of criminal law. Significant indications of a renewed attentions to the Charter emerge in the latest judgements rendered by the Constitutional Court, especially in 2019, where four important decisions mark a renewal of its role, provide a learer indication of the powers of common courts and lay the foundations for the construction of the guarantees to be applied to punitive administrative offenses.


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