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Resumen de Pagari certa quantitati secundu la taxa. La strategia fiscale di Alfonso il Magnanimo in Sicilia, Niccolò Piccinino e la conquista di Napoli (1441-1442)

Alessandro Silvestri

  • English

    During the long campaign for the conquest of Naples and the Mezzogiorno (1421-23 e 1435-42), Sicily played a crucial role for funding war, in particular thanks to the revenues from royal demesne grain commerce. Because of the increasing urgent needs of the Crown, in the last years of the conflict Alfonso il Magnanimous increasingly retorted to direct taxation, promoting at the same time other alternative fiscal strategies. These innovations are significantly evident in 1441-42, when the monarch developed a new fiscal programme aimed at paying the condotta of Niccolò Piccinino and various promissory notes. On the one hand, he ordered the island’s demesne and baronial cities to pay compositions to be lifted of the usury’s accusations, later transforming this general fine into a subventio generalis; on the other hand, the monarch imposed a mandatory loan on the island’s political, urban, and ecclesiastical elites.

  • italiano

    Nel corso della lunga campagna militare che Alfonso il Magnanimo condusse per la conquista di Napoli e del Mezzogiorno (1421-23 e 1435-42), la Sicilia svolse un ruolo fondamentale per il finanziamento della guerra, soprattutto grazie alle risorse provenienti dal regio demanio, ovvero quelle frutto delle imposte indirette e del commercio granario. Per vie delle crescenti e urgenti esigenze economiche della Corona, nell’ultima fase del conflitto Alfonso il Magnanimo ricorse in maniera più intensa alla tassazione diretta, promovendo nel contempo diverse altre strategie fiscali alternative. Tale processo, come si discute in questo articolo, emerse con particolare forza nel 1441-42, quando il sovrano elaborò un inedito programma fiscale per fare fronte al pagamento della condotta di Niccolò Piccinino e di diverse lettere di cambio. Da una parte, si richiese alle città demaniali e baronali dell’isola il pagamento di una esosa composizione per i loro supposti crimini di usura, estendendo poi tale richiesta economica a tutti i sudditi del regno nella forma di una subventio generalis; dall’altra parte, si provvide all’imposizione di un prestito forzoso ad alcuni membri delle élite politiche, urbane e religiose dell’isola.


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